Internazionalizzazione per l’agroalimentare della provincia di Reggio Calabria: grande successo all’incontro con i buyers dell’Ucraina

Reggio Calabria. Più di cinquanta aziende hanno partecipato all’incontro organizzato presso il Palazzo storico della Provincia organizzato martedì scorso dall’Assessorato all’Agricoltura in collaborazione con il consolato onorario dell’Ucraina in Calabria. Un’iniziativa che ha visto coinvolti i buyers di importanti catene di ristorazione e di distribuzione di prodotti dell’agroalimentare e dell’ortofrutta per il mercato ucraino, russo e dell’Europa dell’Est. Aziende vitivinicole, oleicole, agrumicole, aziende dolciarie e produttrici di pasta, conserve e sughi pronti, di bevande, di salumi, di formaggi, di caffè si sono alternate fino a sera per sottoporre le proprie produzioni ai rappresentanti commerciali esteri. Viva soddisfazione per il presidente della Provincia Giuseppe Raffa che ha ribadito come “dalle iniziative legate proficuamente alla partecipazione della provincia al Vinitaly, che da sempre abbiamo definito come un punto di partenza e non un punto di arrivo, sono scaturiti numerosi progressi in termini di risultati concreti rispetto alle opportunità offerte alle aziende reggine di eccellenza per quanto concerne la possibilità di esportazione verso i mercati esteri in crescita”. L’assessore al ramo Gaetano Rao ha ringraziato tutte le aziende presenti “che continuano a dare fiducia all’amministrazione provinciale la quale sta proseguendo nel programmare intensamente e ad agire concretamente sui tutti i comparti produttivi del settore primario e delle filiere agroalimentari. Azioni che prevedono sia incontri operativi, come quello odierno, sia incontri istituzionali per riuscire ad aggredire con efficacia i mercati che vogliono aprirsi alle nostre produzioni, le quali vengono apprezzate ovunque. Dopo gli incontri con i rappresentanti commerciali del Nord Europa e poi del Nord America, concludiamo con l’ Est Europa il primo ciclo di iniziative programmato all’inizio dell’anno anche con il contributo delle associazioni di categoria”.

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