Gioiosa Jonica (Reggio Calabria). Giovedì scorso i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica hanno dato esecuzione al decreto di sequestro e confisca beni emesso il 24 aprile 2012 dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione- di Reggio Calabria in base alle normative antimafia, nei confronti del sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno Salvatore Agostino nato a Locri (RC) il 21.10.1968, residente a Gioiosa Jonica, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione locale denominata cosca “Jerinò” con base operativa in Gioiosa Jonica.
E’ stato sequestrato l’immobile di residenza dell’interessato del valore di euro 100.000,00 circa. Il provvedimento trae origine da una proposta di aggravamento della sorveglianza speciale avanzata dalla Compagnia Carabinieri di Roccella Jonica ed esecutiva dal 14.11.2009, a seguito della quale sono stati disposti accertamenti di natura patrimoniale che hanno portato all’emissione del decreto di sequestro.
La figura criminale del destinatario dell’ordinanza, secondo quanto reso noto da un comunicato stampa dell’Arma, è datata agli inizi del 1990, periodo in cui (05.10.1993) venne condannato a oltre anni 11 di reclusione dalla Corte di Appello di Brescia, per sequestro di persona a scopo di estorsione in pregiudizio della giovane Roberta Ghidini di Centenario di Lonate (BS), il cui stato di prigionia si concluse in agro di Roccella Jonica il 14 dicembre 1991 con la liberazione dell’ostaggio. Il sequestro a cui prese parte (riconosciuto dalla vittima come uno dei suoi carcerieri) venne ideato da elementi di spicco della cosca ‘ndrangheta Jerinò attiva in Gioiosa Jonica, alla quale egli risulta tra l’altro legato da vincoli di parentela, avendo sposato una sorella di Giuseppe Jerinò, classe 1952, ritenuto il capo dell’organizzazione criminale.
Scontata la pena, vi sono altri coinvolgimenti. Infatti, nel mese di febbraio 2008 venne arrestato in esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Perugia per associazione per delinquere di stampo mafioso e altro, provvedimento che è stato poi revocato dal Tribunale del Riesame della stessa città.
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