Rapinarono un anziano che prendeva l’acqua alla fontana: 2 Rom arrestati dalla Squadra Mobile

Reggio Calabria. Ieri sera la Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare (nr.1819/12 RGNR -nr.1928/12 RGIP -nr.116/12 R.O.C.C.) emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, a conclusione di un’attività di indagine coordinata dalla locale Procura, ha tratto in arresto due uomini appartenenti alla comunità Rom, rispettivamente di Reggio e Melito: Felice Puccio, 32enne nato ad Amato (Cz) e residente a Reggio Calabria; e Antonio Bevilacqua, 47enne nato e residente a Melito Porto Salvo.
L’accusa: delitto di cui agli artt.110 e 628 comma 1 e 3 nr.1 cod. pen., perché, in concorso tra loro, per procurarsi un ingiusto profitto, mediante violenza consistita nell’introdursi all’interno dell’autovettura della vittima designata, uno lo immobilizzava e l’altro si impossessava del portafoglio contenente la somma in contanti di euro 60,00, nonché documenti ed un assegno in bianco;
con l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale e reiterata;
con l’aggravante di avere agito approfittando dell’età avanzata della vittima, tale da ostacolarne la capacità di difesa;
con l’aggravante, per il solo Puccio, di avere commesso il fatto durante il periodo in cui era ammesso ad una misura alternativa al carcere essendo stato ammesso alla detenzione domiciliare, quindi per avere perpetrato la rapina aggravata allontanandosi dal domicilio per consumare la stessa.
Secondo la ricostruzione della Mobile, accolta dal pm e avallata dal gip, i due, dopo essersi appostati, avrebbero perpetrato una rapina lo scorso 22 marzo in contrada Petti di Saracinello ai danni della vittima che aveva da poco attinto acqua da una fontana pubblica e riposto i contenitori all’interno della propria autovettura. Mentre uno dei malviventi bloccava per le braccia l’anziana vittima, invece il secondo, entrato subito dopo pure nell’abitacolo della vettura, sottraeva il portafoglio contenente denaro contante, circa 60 euro, documenti personali ed un assegno bancario in bianco.
La vittima ha sporto regolare denuncia il seguente 23 marzo, fornendo dettagliate e specifiche caratteristiche somatiche dei due rapinatori. Quindi gli investigatori, sulla scorta delle precise descrizioni fornite, hanno predisposto appositi album fotografici che sono stati immediatamente posti in visione alla persona offesa la quale, senza mostrare dubbio alcuno, ha confermato l’intuizione degli investigatori, riconoscendo perfettamente il Bevilacqua, come colui che lo aveva immobilizzato, ed il Puccio, come colui che materialmente aveva sottratto e si era impossessato del portafoglio.
Da successive verifiche, la Squadra Mobile ha appurato che entrambi i soggetti indicati appartengono il primo, cioè il Puccio, alla comunità Rom del capoluogo, invece il secondo, cioè il Bevilacqua, alla comunità Rom di Melito Porto Salvo.
La fermezza e prudenza della vittima nel riconoscere, in due distinte successive occasioni, gli autori della rapina ai suoi danni, come la chiarezza degli elementi forniti in merito alle modalità con cui l’episodio delittuoso è stato consumato dagli stessi sono emblematici di quanto la comunità soffra analoghe aggressioni al patrimonio, ben note alla cronaca giudiziaria.
La locale Procura della Repubblica, pertanto, ha accolto in toto le conclusioni delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, che hanno evidenziato come i due rapinatori avrebbero scelto il luogo in virtù dell’isolamento del sito, avrebbero agito dopo un appostamento finalizzato all’individuazione della vittima, scelta dettata dalla minorata capacità di difesa della stessa considerata l’età avanzata, il tutto adottando una tecnica di intervento rapido e coordinato.
I due, al termine di laboriose ricerche, attesa la loro appartenenza alle rispettive comunità rom, sono stati tratti in arresto e, a conclusione delle formalità di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale.

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