Corigliano. Sequestrati oltre 990 chili di tonno rosso

Corigliano Calabro (Cosenza). Nel contesto di una più ampia attività promossa dal Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto, tesa alla repressione delle forme illegali di pesca del tonno rosso, pregiata specie ittica a rischio di estinzione e quindi soggetta a rigorosa protezione comunitaria ed internazionale, nei giorni scorsi la Capitaneria di porto di Corigliano Calabro ha coordinato un’operazione complessa di polizia giudiziaria che ha portato al sequestro, presso uno stabilimento della zona industriale di Corigliano Calabro, di un ingente quantitativo di tonno rosso (thunnus thynnus), oltre 990 chili, del quale il titolare dell’attività commerciale non è stato in grado di esibire la documentazione prevista dalla normativa comunitaria e nazionale e che ne consente la tracciabilità. I militari, agli ordini del Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, sono stati infatti insospettiti dal tentativo, operato da una ditta di Schiavonea, di esportare una partita di tonno rosso congelato pescato in Sicilia. A seguito di verifiche presso il deposito il personale della Guardia costiera non ha però trovato i tonni congelati ma ben 6 esemplari di tonno rosso fresco, ciascuno di oltre 150 chili, del quale gli interessati non sono stati in grado di esibire alcuna documentazione. In mancanza di documentazione che possa certificare la provenienza del prodotto ittico i veterinari dell’azienda sanitaria provinciale, intervenuti nel deposito con il personale della Guardia costiera, non hanno potuto esprimersi circa il giudizio di idoneità o meno per il consumo umano del tonno in questione. Tutti e sei gli esemplari sono stati quindi sottoposti a sequestro e dagli stessi sono stati prelevati dei campioni per esami chimici e batteriologici, in particolare per accertare la presenza o meno di istamina. Nel frattempo il personale della Guardia costiera ha elevato una contravvenzione per 4.000 euro a carico del titolare della ditta, per aver violato gli obblighi previsti dai regolamenti comunitari in materia di registrazione e dichiarazione dei dati relativi alla cattura e commercializzazione del tonno rosso. L’attività illegale di pesca oltre a essere in contrasto ai principi generali di una pesca sostenibile, necessaria per la conservazione della risorsa, determina un grave danno per tutte quelle imprese di pesca che sono regolarmente autorizzate.

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