Reggio Calabria. Il digitale terrestre ha portato con se mille incertezze e fatto sparire centinaia di euro dai nostri portafogli e, per di più, anche le nostre emittenti locali. Mi spiego: la mattina, verso le 7, era mia consuetudine prendere il caffè guardando il buon Mario Meliadò leggere la rassegna stampa dai canali di RTV, da un paio di mattine questo non è più possibile e non certo perché il buon Mario sia andato in ferie, quanto per un’assurda assegnazione delle frequenze del digitale terrestre. Adesso vedo invasa la mia lista canali da centinaia di tv siciliane con nomi assurdi e programmi che a me sinceramente non importano, non perché non voglia conoscere i problemi dei cittadini di Siracusa o Acireale, ma perché vorrei prima vedere cosa succede nella mia città. Ricordo ancora il Nando Telecomando danzare a Piazza Italia, mi riferisco al pupazzone giallo che doveva fare pubblicità al Digitale Terrestre, la pubblicità è riuscita alla grande, meno il passaggio a questa nuova tecnologia che penalizza la città di Reggio Calabria. Grazie all’avvento del digitale terrestre sponsorizzato dal buon Nando Telecomando non si riescono a vedere molti canali, le partite dell’Italia sono diventate un enigma anzi direi una partita a scacchi e non certo per la bravura del nostro Prandelli quanto per le immagini che sono proprio a scacchi! Adesso anche il buio per le nostre emittenti locali, con gravi problemi soprattutto per il risvolto occupazionale che hanno sul nostro territorio. È certo che bisogna urgentemente porre rimedio a questi problemi dovuti al passaggio a questa nuova tecnologia e monitorare le frequenze tv riportando sui nostri schermi le emittenti reggine. Spero solo sia una situazione momentanea altrimenti dovrò abituarmi a vedere i telegiornali di Siracusa e Acireale o vedere la presentazione del nuovo attaccante del Catania, ignorando cosa succede nella mia provincia o chi sarà il prossimo allenatore della Reggina.
Pasquale Naso – Consigliere comunale PdL