Catanzaro. Questa mattina, nella caserma “Laganà”, sede del Comando regionale Calabria, si è celebrato il 238° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
La cerimonia, preceduta dalla deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti della Guardia di Finanza, collocato nella storica caserma “Soveria Mannelli”, sede del Comando provinciale di Catanzaro, si è svolta alla presenza di numerose autorità militari, civili, e religiose, dei gonfaloni della Regione Calabria, della città e della Provincia di Catanzaro, nonché dei labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, fra i quali quello dell’Associazione nazionale finanzieri.
Il comandante regionale, generale di divisione Michele Calandro, nel corso della cerimonia, ha consegnato, in forma solenne, le ricompense di ordine morale ai finanzieri particolarmente distintisi in operazioni di servizio nel corso dell’ultimo anno.
Sintesi dei risultati di servizio conseguiti dai Reparti del Comando Regionale Calabria della Guardia di Finanza dal 1° gennaio al 31 maggio 2012
1. CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE
La Guardia di Finanza, quale organo di polizia economica e finanziaria, esercita funzioni generali di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia economico finanziaria, in particolar modo, attraverso l’espletamento dell’“attività di verifica”, di fondamentale importanza all’interno del sistema fiscale al fine del rispetto del principio della capacità contributiva sancito dalla carta costituzionale.
Nello specifico l’attività ispettiva, dopo un attento lavoro d’intelligence ed analisi, ha la finalità di mettere in risalto la posizione contributiva del soggetto sottoposto alla verifica al fine di combattere le fenomenologie illecite che caratterizzano il sistema fiscale ossia evasione totale o parziale, economia sommersa, frode fiscale ed elusione fiscale.
Sotto il profilo dei risultati conseguiti, il Corpo in Calabria ha constatato evasione dell’IVA per oltre 25,7 milioni di euro e, in materia di imposte dirette, ha fatto emergere una base imponibile sottratta a tassazione di circa 170 milioni di euro.
Il contrasto all’evasione fiscale passa anche attraverso specifici controlli sui beni e servizi al consumo mediante la verifica delle regolari emissioni di scontrini e ricevute fiscali.
In particolare, in questo scorcio di anno, sono stati eseguiti 7.023 interventi di cui il 39,14% con esito irregolare.
A fronte dell’individuazione di reati fiscali sono stati, infine, sequestrati beni per oltre 44 milioni di euro.
Sommerso da lavoro.
La lotta al sommerso da lavoro investe la tutela della sicurezza economico-finanziaria affidata al Corpo sotto diversi profili.
E’ un fenomeno, infatti, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi risulta connesso ad altre manifestazione di illegalità che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale, alla produzione e commercio di merce contraffatta e quindi attrae, in maniera trasversale, gran parte dei compiti attribuiti alla Guardia di Finanza.
Nel territorio calabrese, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati scoperti 310 lavoratori “in nero e irregolari”, le corrispondenti violazioni sono state contestate a 135 datori di lavoro.
2. TUTELA SPESA PUBBLICA
Incentivi pubblici.
La tutela della spesa pubblica è settore cui viene attribuito sempre maggiore importanza nell’ottica di salvaguardare il bilancio complessivo dello Stato, degli Enti Pubblici e dell’Unione Europea.
Nello specifico comparto sono stati scoperti, nel complesso, circa 27 milioni di euro di finanziamenti indebitamente percepiti ai danni dell’Unione Europea e dello Stato, di cui oltre 2,5 milioni di euro frodati nei confronti degli enti previdenziali ed assistenziali.
Al riguardo, sicuramente significativa è stata, in provincia di Cosenza, la scoperta di una truffa ai danni dello Stato, che si è conclusa con la denuncia di nr. 107 soggetti responsabili, in concorso e a vario titolo, del reato di truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato.
I soggetti avevano organizzato corsi di formazione professionale, finanziati con fondi POR Calabria 2000/2006, ma che, con la compiacenza dei datori di lavoro di alcune imprese, non avevano mai realizzato.
Accanto alle grandi truffe organizzate è stata mantenuta una costante attenzione anche sulla numerose truffe di più modeste dimensioni che però, a causa della notevole diffusione, sono da considerare altrettanto pericolose.
Emblematico il caso di un soggetto, scoperto in provincia di Reggio Calabria, che continuava a percepire la pensione intestata ad una persona deceduta nel 2004.
Danni erariali.
Sono stati eseguiti nr. 39 interventi, d’iniziativa o su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, che hanno consentito di accertare danni erariali per oltre 87 milioni di euro.
Fra le numerose indagini, vi è quella eseguita, in provincia di Reggio Calabria, che ha consentito la segnalazione alla Magistratura contabile di 34 soggetti, tra amministratori e dirigenti pubblici, per aver cagionato, nell’ultimo decennio, un danno erariale ammontante a maggiori spese per complessivi 32 milioni di euro circa a carico delle ex Aziende Sanitarie di Palmi e Reggio Calabria.
3. CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA IN CALABRIA E TUTELA DEL MERCATO DEI CAPITALI
Investigazioni patrimoniali antimafia.
Il controllo economico del territorio è stato uno dei fondamentali compiti assolti dalla Guardia di Finanza in Calabria ed è stato caratterizzato da un’azione di contrasto a tutto campo verso i fenomeni illeciti che insidiano le libertà economiche dei cittadini e compromettono lo sviluppo sociale.
Contro il più grave di questi fenomeni – l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e le connesse compromissioni delle regole del mercato – i Reparti del Corpo nella Regione hanno svolto indagini e accertamenti, d’iniziativa e su delega dell’Autorità Giudiziaria, che hanno consentito di individuare e reprimere reati, di denunciarne i responsabili e di sequestrare beni illecitamente accumulati, ripristinando condizioni di legalità, equilibrio ed efficienza del mercato dei beni e servizi.
E’ stata particolarmente rilevante, per entità e qualità dei riscontri, l’aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata, realizzata attraverso l’intercettamento dei flussi di capitali di provenienza illecita immessi nel circuito produttivo, l’individuazione di imprese e di beni intestati a prestanome, di capitali fraudolentemente trasferiti per nasconderne gli effettivi titolari.
Molti beni sono stati sequestrati nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniale ovvero nel corso di indagini per gravi reati associativi, altri sono stati confiscati, a conclusione dei relativi procedimenti, gli uni e gli altri sono stati sottratti alla disponibilità delle cosche, ottenendo un duplice risultato: la neutralizzazione delle posizioni di vantaggio e di controllo economico del territorio da parte della ‘ndrangheta e la riconduzione di quei beni nel circuito della libera concorrenza e delle corrette relazioni economiche, con una consequenziale decontaminazione dell’economia legale.
Sono stati effettuati molteplici accertamenti patrimoniali che hanno interessato 166 soggetti.
Ne sono scaturiti sequestri di beni per circa 82 milioni di euro e confische per circa 350 milioni di euro.
Tra le investigazioni patrimoniali condotte dai Finanzieri, merita di essere ricordata quella che ha portato alla confisca di beni, per un valore stimato in 330 milioni di euro, nei confronti di un noto soggetto della provincia di Reggio Calabria ritenuto dagli inquirenti legato a vari esponenti della ‘ndrangheta: fra i molteplici beni confiscati rientravano immobili di prestigio a Roma, Milano, Taormina e Parigi, nonché quadri di rilevantissimo pregio artistico.
Reati bancari, societari e fallimentari.
Nell’ampia area della tutela delle libertà economiche dei cittadini, diversi sono i settori che in Calabria hanno visto crescere il numero degli accertamenti e delle indagini affidate dall’Autorità Giudiziaria alla Guardia di Finanza e che hanno portato alla denuncia, per i reati in argomento, complessivamente di 100 soggetti.
Investigazioni antiriciclaggio.
L’attività di contrasto al riciclaggio di denaro sporco è stata portata avanti attraverso l’esecuzione di nr. 15 indagini di Polizia Giudiziaria che ha visto i Finanzieri impegnati nell’approfondimento di nr. 189 segnalazioni per operazioni sospette con l’accertamento di circa 2,5 milioni di euro di denaro e valori illegalmente trasferiti.
Investigazioni antiusura.
Le indagini svolte in materia hanno permesso di verificare come, in Calabria, il fenomeno sia spesso connesso al riciclaggio e come esso si atteggi con le metodologie tipiche delle organizzazioni mafiose, attraverso l’intimidazione e l’estorsione.
Sono state denunciate 4 persone, in stato di arresto.
4. CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI
Indagini antidroga.
Anche in questo comparto l’attenzione investigativa è stata molto alta, associata al contrasto della criminalità organizzata che, dai traffici di stupefacenti, ricava quei forti guadagni che le consentono di fare poi investimenti anche nel mercato dell’economia legale.
L’azione di contrasto svolta dal Corpo nella regione si concentra principalmente sul traffico internazionale di cocaina che vede la ‘ndrangheta ai vertici mondiali per volumi di affari.
Anche nel 2012 non sono mancati risultati d’assoluto rilievo; ai 563 kg di cocaina ed hashish sequestrati nei primi 5 mesi dell’anno, si aggiungono due clamorosi sequestri di cocaina operati, a giugno, nel Porto di Gioia Tauro per un quantitativo complessivo di circa una tonnellata.
Lotta alla contraffazione.
Anche in questo comparto, che vede in gioco gli interessi economici del Paese e i diritti dei consumatori, l’attività svolta ha prodotto significativi risultati, con sequestri copiosi di merci con marchio contraffatto ovvero pericolose per la salute.
Oltre ai numerosi sequestri di prodotti delle più note griffes contraffatti, operati nei confronti di ambulanti abusivi, sono stati intercettati e sequestrati ingenti quantitativi di prodotti in arrivo nel porto di Gioia Tauro, dove il presidio della Guardia di Finanza contrasta, unitamente all’Agenzia delle Dogane, anche questi illeciti traffici.
Complessivamente, sono stati sottoposti a sequestro oltre 223.000 prodotti con marchio contraffatto.