Lamezia Terme (Catanzaro). Tra i 34 soggetti tratti in arresto stamattina nell’ambito dell’operazione “Medusa”, portata a compimento dalle forze dell’ordine contro il clan Giampà di Lamezia Terme figura anche un carabiniere in servizio presso la locale Compagnia. Si tratta dell’appuntato Roberto Gidari. L’accusa nei confronti del militare è di concorso esterno in associazione mafiosa. Sulla base di quanto ricostruito nel corso dell’inchiesta, il carabiniere avrebbe fornito agli esponenti del clan dettagli relativi alle indagini. Un secondo carabiniere risulta essere iscritto nel registro degli indagati. L’operazione odierna ha smatellato, a giudizio degli investigatori, il vertice dell’organizzazione criminale con basa a Lamezia e che sarebbe capeggiata da Francesco Giampà, soprannominato il “professore”, al momento recluso in carcere. Il direttorio della cosca sarebbe stato formato da cinque persone, di cui quattro sono attualmente detenuti ed i cui componenti, a giudizio degli inquirenti erano Aldo Notarianni, Vincenzo Bonaddio, Giuseppe Giampà, Pasquale Giampà, oltre ad un quinto soggetto di cui non sono state fornite le generalità. Alla reclusione dei vertici il clan ovviava utilizzando le donne appartenenti alla famiglia Giampà, che trasmettevano, secondo gli inquirenti, gli ordini all’esterno del carcere, così da permettere ai boss di continuare a gestire gli interessi criminali della cosca. Un secondo mili