Vibo Valentia. Il Coni ha abolito i comitati provinciali e Vibo Valentia non ci sta. Il presidente nazionale Gianni Petrucci, nell’ambito della riforma Coni, ha deciso che, entro il primo trimestre del 2013, dovranno sparire le “province”. La loro attività verrà trasferita a 19 comitati regionali. La decisione ha provocato la ribellione di tutti e 106 i comitati provinciali e di tantissimi parlamentari nazionali che hanno bombardato, con la presentazione di interrogazioni parlamentari, il Governo Monti. Vibo Valentia promette la guerra a Petrucci e all’attuale segretario Pagnozzi, in corsa per la successione all’attuale presidente. Rocco Cantafio, presidente del Coni di Vibo Valentia è pronto alla rivoluzione. “Ci costituiremo parte civile – avverte – contro la scelta verticistica romana. Hanno chiesto la guerra e noi ci stiamo armando per fronteggiarla – spiega – perché i primi a scendere in campo saranno tutti i giovani di Vibo e dintorni che già da tempo inviano messaggi di disapprovazione a Roma. Abbiamo presentato una controproposta perché vogliamo correggere la visione centralista che mette in crisi l’organizzazione e la promozione sportiva sul territorio, disperdendo le importanti energie rappresentate dal volontariato, garantendo il fondamentale valore educativo e sociale dello sport. Se c’è lo sport nelle scuole lo si deve anche ai comitati provinciali del Coni. Se Petrucci ha deciso di far quadrare i propri conti attraverso la “sua” riforma del comitato nazionale si sbaglia. Vibo Valentia e dintorni continueranno a difendere gli interessi dei giovani e di quanti fanno del Coni la loro bandiera. La struttura di Vibo Valentia riveste una presenza irrinunciabile sul territorio anche perché ritenuta supporto fondamentale all’attività sportiva scolastica oltre alle numerose iniziative locali come organizzazione dei corsi di formazione, sportello per consulenza gratuita alle società sportive, feste provinciali dello sport, valorizzazione delle eccellenze del territorio. E’ un’azione piratesca che non condividiamo e che ha messo in allarme tutto il sistema.” Rocco Cantafio sottolinea: “che non farà dormire sonni tranquilli al sistema romano. Siamo pronti ad ogni sfida. Siamo dalla parte della ragione”. La Cisal – è scritto in una nota – ha sposato la legittima protesta del Coni provinciale ed ha presentato, a livello centrale, una sua vibrata protesta, a firma del segretario nazionale Francesco Cavallaro. Il leader della Cisal ha chiesto un immediato dietrofront della riforma ed ha invitato il ministro Piero Gnudi a revisionare la normativa. Il sindacato concorda con il giudizio espresso da Francesco Azzone, istruttore di arte marziale. “E’ semplicemente assurdo svuotare di ogni contenuto una struttura che fino ad oggi ha impedito a migliaia di giovani di “praticare” la delinquenza e l’accostamento al mondo della droga portando seri benefici al sistema di vita familiare e sopratutto al proprio corpo e alla propria mente. Che fine faranno i giovani che hanno avviato la loro formazione sportiva attraverso il Coni ? Se lo è chiesto Petrucci ?