Stasi: “I tagli del Governo al sistema sanitario calabrese dovrebbero incidere per 160 milioni di euro”

Roma. La vicepresidente della Regione Antonella Stasi – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha partecipato alla riunione della Conferenza Stato Regioni convocata per discutere sui tagli nella spesa sanitaria e nel corso della quale era presente il ministro della Salute Renato Balduzzi. Al termine dell’incontro la vicepresidente Stasi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Apprezziamo quanto riferito dal Ministro Balduzzi, che ha mostrato apertura ed un impegno per ridurre al minimo l’impatto dei tagli, ma è necessario lanciare un allarme rispetto ad un rischio grande, ossia la sostenibilità di un Sistema Sanitario, indebolito così tanto da rischiare di perdere la tenuta. La Calabria e altre regioni commissariate, rischiano di più. Secondo quanto ci è stato riferito verbalmente e senza alcun documento ufficiale, i tagli al solo Sistema Sanitario calabrese dovrebbero incidere di circa 160milioni di euro fino al 2014, a partire dal mese di luglio del 2012. A questi si aggiungono le precedenti manovre finanziarie che comportano un’incidenza complessiva, in termini di minore entrate, di circa 700milioni di euro in 3 anni. Il presidente Scopelliti – ha aggiunto  Stasi – sta portando avanti una riorganizzazione completa della rete assistenziale regionale, avendo già avviato la riconversione delle piccole strutture sanitarie. Procedere poi, con decreto legge, ad abolire i piccoli ospedali vorrebbe dire uccidere lo sforzo fatto fino ad oggi ed essere costretti a rivedere l’intero sistema, lasciando completamente scoperte vaste aree di territorio senza assistenza ospedaliera. La Calabria ha già dato molto in tema di risparmi anche sulla farmaceutica, risultando ad oggi la Regione con un -17% nel 2011 e con un risparmio complessivo sulla spesa sanitaria del -1,4%, secondo miglior risultato dopo la Puglia. I tagli devono essere rivisti – ha concluso Stasi – e soprattutto devono essere più equi tra tutte le Regioni, tenendo conto di quanto già previsto nei Piani di rientro di ciascuna Regione commissariata e già soggetta al controllo statale”.

 

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