«I tagli vanno operati dove esistono gli sperperi. Non si risolvono i problemi della spesa pubblica e della giustizia sopprimendo quattro sedi giudiziarie in cui si lavora tantissimo e, anzi, in cui si continuano a registrare carenze di magistrati e di personale amministrativo». È quanto sostiene la deputata del Pd, Maria Grazia Laganà Fortugno, in merito alla cancellazione dei quattro tribunali calabresi individuati nel decreto sulla spending review. «Nel caso della giustizia non è possibile compiere tagli dozzinali, ma va usato il bisturi individuando esattamente i punti in cui recidere gli sprechi. Non si può essere così miopi da non capire quanto i presidi della giustizia siano fondamentali in una terra di frontiera come la Calabria, dove alla già considerevole mole di lavoro ordinario si aggiunge l’enorme peso dell’attività legata alla lotta alle organizzazioni criminali. Agire in questo senso significa ridurre la presenza dello Stato in un territorio che ha un enorme bisogno di sentirne quotidianamente e con forza l’esistenza». Ad avviso dell’on. Laganà Fortugno, «è indispensabile che in commissione vengano individuati dei parametri oggettivi, che salvaguardino i Tribunali delle città in cui è più pervasiva e radicata la presenza della criminalità organizzata e, in particolare, della ‘ndrangheta».