Reggio Calabria. L’esito positivo della ricapitalizzazione della Sogas da parte della Provincia, che dimostra, ancora una volta, senso di responsabilità, grande lungimiranza ed interesse verso tutto il territorio reggino, è sicuramente una importante notizia. Così come la “querelle” tra Regione e Provincia, in merito alla situazione dell’Aeroporto dello Stretto appare stucchevole e poco produttiva per gli stessi interessi. Oggi, che la Regione Calabria, dopo l’incomprensibile assenza a suo tempo denunciata dai Socialisti, ha istituito un assessorato ai Trasporti, occorre procedere ad un tavolo di concertazione tecnico-politico tra le due istituzioni affinchè si definiscano le più opportune iniziative tese ad un definitivo rilancio del sistema dei trasporti in generale, dell’Aeroporto, visto non più come infrastruttura fine a se stessa, bensì quale snodo fondamentale di una più vasta rete trasportistica utile all’intera provincia di Reggio. Ed infatti, non possiamo immaginare il rilancio dello scalo reggino solo con estemporanei accordi commerciali che lasciano il tempo che trovano e che possono dare una risposta contingente nel brevissimo periodo stagionale senza lasciti positivi nel medio e lungo periodo. Occorre, invece, studiare comuni azioni per far diventare lo scalo reggino punto di riferimento per gli utenti dell’intero bacino provinciale, se è vero che, oggi, buona parte dei cittadini da Bova Marina sino a Monasterace, sul versante jonico, e da Palmi a Serrata, sul versante tirrenico, preferiscono raggiungere l’Aeroporto di Lamezia Terme. Per far questo bisogna intervenire sull’eliminazione dei vincoli e delle limitazioni, a livello strutturale, che impediscono a Reggio di divenire scalo efficiente e ricco di traffico aereo adeguato. Bisogna studiare ed implementare collegamenti continui ferroviari, come quelli esistenti tra Fiumicino ed il centro di Roma, per convincere gli utenti della provincia reggina dell’antieconomicità di raggiungere lo scalo lametino. Sarebbe il caso di riflettere sulla opportunità di sfruttare la zona sud della città reggina ove è collocato lo scalo aeroportuale ed una fondamentale, in tal senso, stazione ferroviaria (Reggio Omeca) in termini più consoni rispetto a quanto oggi avviene. Da questo ragionamento, infine, non può e non deve rimanere fuori Gioia Tauro, con l’intera area portuale, l’intero comparto delle Omeca, destinato, purtroppo, ad un inesorabile declino e Saline dove le OGR giacciono inutilizzate – o meglio utilizzate per la coltivazione di canapa indiana – e dove si discute, animatamente, se il turismo, tanto evocato a parole, ma mai implementato, possa convivere con un attrezzato polo tecnologico-energetico. La Provincia ha un grande ruolo ed è arrivato il momento che lo eserciti, proseguendo nelle azioni intraprese, nel modo più proficuo per realizzare la futuribile Città Metropolitana su cui, a dire il vero, la stragrande maggioranza dei cittadini non riesce a vederne una concreta utilità senza un’adeguata rete di servizi, di trasporti ed infrastrutturale in grado di rendere omogeneo un territorio così vasto e variegato come quello provinciale che, al di là delle sterili discussioni e della inopportuna scelta del Governo Monti sulla reggenza transitoria affidata al sindaco del capoluogo, oggi non si riconosce appieno nella città di Reggio Calabria.
Avvocato Gianpaolo Catanzariti – Segretario Provinciale Socialisti Uniti