Crotone. I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, hanno arrestato il Tenente Colonnello dell’Arma Enrico Maria Grazioli, che lavora a Roma, presso l’Europol. E’ accusato, al pari degli altri soggetti indagati, di tentata estorsione nel contesto di un’indagine condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e che fa riferimento a vicende risalenti al periodo compreso tra il maggio ed il luglio 2009, quando l’Ufficiale prestava servizio, con l’incarico di Maggiore, al Comando provinciale del capoluogo di regione. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto, contestualmente, il divieto di residenza nella provincia di Crotone a carico del 48enne Nicola Arena, nipote omonimo del 75enne presunto boss del clan di Isola Capo Rizzuto. Iscritti nel registro degli indagati anche l’imprenditore 51enne Danilo Silipo, di Montepaone, il commercialista di Crotone Antonio Francesco Sulla, 44enne. Sulla scorta di quanto ipotizzato dalla tesi accusatoria, il Tenente Colonnello e Nicola Arena avrebbero aiutato l’imprenditore Danilo Silipo, conosciuto da Grazioli, a riottenere 40 mila euro, la somma che costituiva un credito vantato dallo stesso nei confronti di G.L., anch’egli imprenditore. L’allora Maggiore, interpellato dall’amico, si sarebbe quindi servito di Nicola Arena con il quale, sebbene conoscesse la sua organicità alla ‘ndrangheta, aveva, a giudizio degli inquirenti, una certa confidenza. Lo stesso Arena, con il supporto di Sulla, si sarebbero poi attivati per riavere i soldi reclamati da Silipo e per riuscire nell’intento, avrebbero sfruttato, è scritto nell’ordinanza: “la forza di intimidazione derivante dall’appartenenza di Arena all’omonima famiglia di ‘ndrangheta. Tra Grazioli ed Arena il legame era improntato ad una certa familiarità. Secondo quanto emerso nell’ambito delle conversazioni telefoniche oggetto di intercettazione, l’Ufficiale dei Carabinieri iniziava spesso il dialogo con le parole: “Amico mio”.