Arrestato dai Carabinieri Angelo Macrì, ricercato per l’omicidio Frisina

Reggio Calabria. Era sfuggito alla cattura lo scorso 25 luglio, quando i Carabinieri della Compagnia di Palmi avevano fatto irruzione nella sua abitazione di Delianuova (RC). Angelo Macrì, 37enne nato a Delianuova, era ricercato per l’omicidio di Rocco Frisina, contro il quale secondo l’accusa – nel primo pomeriggio del gennaio del 2008 nel pieno centro di Delianuova – avrebbe esploso 7 colpi calibro 32 che ne avevano causato il decesso dopo due giorni di agonia in ospedale.
Alla cattura del latitante si è giunti al termine di complesse indagini condotte da un gruppo di lavoro dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e del ROS, coordinati per la Direzione Distrettuale Antimafia reggina dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino Giarritta e dai Sostituti Giovanni Musarò e Mauro Tenaglia, a cui hanno partecipato anche i Carabinieri delle province di Bergamo e Udine.
L’immediata attività investigativa avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria, infatti, ha consentito di accertare la presenza di Macrì nel nord Italia, dove vivono alcuni parenti del ricercato, subito dopo il mancato blitz. Il ricercato, infatti, era riuscito a prendere un volo che lo aveva condotto all’aeroporto di Bergamo – Orio al Serio, da dove sono iniziate le ricerche con una serrata caccia all’uomo. In particolare, monitorando costantemente con difficili e prolungati servizi di osservazione e pedinamenti gli spostamenti di alcuni soggetti ritenuti fiancheggiatori del latitante, gli investigatori sono arrivati in un piccolo comune a pochi chilometri di distanza da Bergamo, dove aveva trovato rifugio il latitante che, sentendosi braccato dai Carabinieri, è riuscito nuovamente a far perdere le proprie tracce, partendo nottetempo per la riviera adriatica del Friuli Venezia Giulia.
I carabinieri, sfruttando le acquisizioni investigative ottenute nel corso delle pregresse attività d’indagine sull’omicidio Frisina, si sono recati a Latisana (UD), dove il latitante si era rifugiato con ogni probabilità subito dopo la commissione dell’omicidio, dandosi alla latitanza volontaria durata oltre un anno, per timore di possibili azioni ritorsive da parte della cosca avversaria.
Alle prime luci dell’alba di ieri, il latitante è stato localizzato in una piccola frazione di Latisana a Bevazzana, dove aveva trovato rifugio all’interno di una villetta di un complesso residenziale. Dopo svariate ore di appostamenti, i militari hanno avuto finalmente la conferma della presenza di Macrì nell’abitazione, quando lo hanno visto uscire in terrazza. A quel punto è scattata l’irruzione che ha consentito di bloccare e trarre in arresto Macrì.

Macrì si era dato alla fuga, perché colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale D.D.A. in data 19.07.2012, perché indiziato di omicidio aggravato dal metodo mafioso.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Palmi e coordinate per la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria dal Procuratore Aggiunto Michele Prestipino Giarritta e dai Sostituti Giovanni Musarò e Mauro Tenaglia, hanno consentito di far luce sull’omicidio di Rocco Frisina avvenuto tra l’indifferenza della folla il 3 gennaio 2008 a Delianuova (RC). Il commando composto da 2 killer (che secondo l’accusa sarebbe stato composto da Angelo Macrì e Leo Italiano ucciso la mattina del 29.12.2010, alle ore 10:20 circa, in Delianuova), infatti, era entrato in azione tra le 17:00 e le 18:00 in una via centralissima del centro aspromontano alla presenza di numerose persone (parenti, amici, semplici conoscenti o curiosi), nessuna delle quali, però, aveva fornito un apporto significativo all’indagine, anzi tutti negavano di aver assistito alla sparatoria, sostenendo addirittura di essere giunti sul posto solo successivamente. Rocco Frisina, gravemente ferito, era stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale di Polistena e di lì presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, dove moriva il 5 gennaio 2008 a causa delle ferite da arma da fuoco riportate.
Al termine delle operazioni, Macrì è stato associato al carcere di Udine.

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