Reggio Calabria. La data del primo gennaio 2014, l’atteso incipit per la Città Metropolitana in riva allo Stretto, è un tempo sufficientemente utile per prepararsi alle fasi di riordino dettate dall’articolo 18, comma 1, del decreto legge del 6 luglio 2012, che sancisce la soppressione della Provincia di Reggio Calabria e la contestuale istituzione della relativa Città Metropolitana. Un tempo sufficientemente utile per pianificare tavoli di concertazione tra gli addetti ai lavori, assimilare ed elaborare, con scrupolo, le norme, riguardanti le Province, della Spending Review 2012 che attiva “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini». Un tempo altrettanto utile per chi, concedendosi qualche spunto di riflessione, in questo delicato e storico passaggio ad un nuovo assetto istituzionale, presiede il Consiglio Comunale della città capoluogo destinata a diventare Città Metropolitana, così come sancito dalla Costituzione. Il presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria Seby Vecchio, riconoscendo le potenzialità del confronto dialettico tra gli attori che, nel passaggio alla Città Metropolitana, rappresenteranno le istanze di tutti i cittadini ricadenti nel territorio, nel rispetto e nella salvaguardia degli interessi collettivi, equamente suddivisi, anticipa uno dei temi che sarà destinato a sollevare svariate opinioni: “La città di Reggio Calabria merita, per vastità territoriale, di essere rappresentata in Conferenza Metropolitana da più rappresentanti, come espressione esaustiva e onnicomprensiva di tutte le esigenze provenienti da ogni angolo della città, e non solo, così come previsto dal decreto legge, dal sindaco del Comune capoluogo”. Tutto questo è possibile. E Vecchio lo spiega in questi termini: “Nella fase delicata di stesura dello Statuto della Città Metropolitana, per opera della Conferenza Metropolitana – istituita con l’entrata in vigore della conversione in legge del decreto e senza costi aggiuntivi per lo Stato – sarà importante che più voci concorrano a definire le fondamenta dell’importante strumento di governo”. Fattivamente questo potrebbe essere determinato, applicando una norma dell’articolo 18 che, al comma 2-bis recita che “lo Statuto della Città Metropolitana può prevedere, su proposta del Comune capoluogo, deliberata dal Consiglio, un’articolazione del territorio del Comune capoluogo medesimo in più Comuni.” In altre parole, la città di Reggio Calabria sarebbe suddivisa in macroaree o “municipi” ognuna delle quali, in Conferenza Metropolitana, avrebbe il suo giusto rappresentante. Al momento è stabilito che la Conferenza Metropolitana sia composta dal presidente della Provincia e dai 97 sindaci del comprensorio. “Penso che dividere la città di Reggio Calabria, in cinque municipalizzazioni, assurga meglio alla realizzazione delle funzioni precipue della Città metropolitana, quali la pianificazione territoriale e delle reti infrastrutturali, la strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, la mobilità e viabilità e la promozione ed il coordinamento dello sviluppo economico e sociale”.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more