Reggio Calabria. Tra i sedici arrestati nell’ambito del blitz ad opera di Carabinieri e Polizia, che hanno eseguito altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio Calabria nei confronti di presunti affiliati alle cosche di ‘ndrangheta dell’alto jonio reggino, vi sono anche i presunti assassini di Damiano Vallelunga. L’uomo, 52 anni ritenuto boss dell’omonima cosca di Serra San Bruno, nel vibonese, fu freddato nel corso di una sparatoria davanti al Santuario dei santi Cosimo e Damiano, a Riace nel reggino, la domenica mattina del 27 settembre 2009. Fu quell’omicidio ad accendere la nuova “faida dei boschi”, nome col quale è stata battezzata l’operazione odierna coordinata dalla DDA di Reggio Calabria. Gli arrestati sono accusati di essere affiliati alle cosche Ruga – Leuzzi – Vallelonga operanti nei comuni di Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano.
Vengono contestati, a vario titolo, i delitti di associazione mafiosa, detenzione di armi da fuoco, omicidi, intestazione fittizia di beni ed altro. Contestualmente le forze dell’ordine stanno eseguendo anche due sequestri a carico di due imprese.
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