Reggio Calabria. Nonostante l’allarme innescato dall’indignata esasperazione degli abitanti di Ravagnese, per la seconda volta nello spazio di poco tempo un pezzo ampio della città, è costretta a convivere con l’ignobile oltraggio di un insopportabile fetore. Non sarebbe dovuto accadere. Alle prime avvisaglie mi sono preoccupato di avvertire riservatamente il Sindaco, a testimonianza della volontà di contribuire alla soluzione di un problema e non di farmi pubblicità. In piena emergenza però, una dichiarazione dell’Assessore Morisani, mi costringe a prendere atto che non sono stati completati i “lavori per l‘attivazione della seconda della seconda linea di depurazione che ne consentirà un migliore ed ammodernato utilizzo”. E’ un ritardo inspiegabile. Al di là di questo l’assessore Morisani c’informa di essersi mobilitato assieme ai tecnici e di avere verificato l’illegittimo sversamento di un liquido anomalo nell’impianto di depurazione. Se, come Morisani sostiene, è accaduto per la seconda volta dopo poco tempo, è dipeso dal fatto che, a dir poco curiosamente, non sono stati intercettati i presunti responsabili di una così grave attentato alla salute della collettività. Se a suo tempo fossero stati fatti tutti i passaggi necessari per individuare eventuali responsabilità si sarebbe impedito il ripetersi di una situazione insopportabile. Voglio dirlo in modo netto e chiaro: i cittadini non vogliono sapere per quali motivi s’è creata l’attuale situazione; vogliono, invece, che tale situazione venga definitivamente risolta. Questo ha l’obbligo di fare chi governa la città.
Nicola Irto – Consigliere comunale PD