Dinami (Vibo Valentia). Il gruppo “Insieme per Dinami” con la collaborazione della parrocchia San Michele Arcangelo nel corso della manifestazione “Dinami: memoria e identità”, svoltasi nella centrale piazza Mercato, ha presentato il libro “Sul filo della memoria, Dinami duecento anni dalla nascita”, curato dallo scrittore Alberto Romanò e licenziato alle stampe grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale. L’evento ha permesso una rievocazione storica di due tra i più grandi personaggi vissuti nella comunità di Dinami, Don Giuseppe Scidà ed il medico Carlo La Macchia, le cui personalità sono state messe in risalto dal professor Romeo Salvatore Bufalo, che ha coordinato i lavori, dal preside Federico Bufalo, dal parroco Pietro Carnovale, dall’avvocato Carmelo Joculano, dal presidente della Pro Loco Gaetano Cavallaro e da Peppino Pignataro Il primo ad intervenire è stato il sindaco Francesco Cavallaro che ha messo in risalto l’alto valore storico dell’iniziativa che si ricollega all’incontro svoltosi il 7 agosto 2011 in occasione della ricorrenza dei 200 anni della fondazione del Comune di Dinami. Il Primo Cittadino ha inteso ringraziare il gruppo “Insieme per Dinami” che ha voluto realizzare l’opera che racconta la storia del comune e di tutti quegli illustri cittadini che per un verso o per l’altro si sono ritenuti utili per la crescita e lo sviluppo della comunità. Francesco Cavallaro, dopo aver fatto complimenti ad Alberto Romanò per aver saputo cogliere in questa raccolta le attese e le speranze dei dinamesi, oltre che il pensiero di quanti hanno espresso la propria testimonianza ha, quindi, auspicato che dalla lettura di questo libro venga fuori una ulteriore spinta pronta a invitare soprattutto i giovani a scoprire le radici di Dinami per potenziarne gli studi sulla storia e le tradizioni e per cercare nuovi interessi socio culturali ideali a realizzare nuovo fermento intorno all’azione quotidiana. E’ stato, poi, il parroco don Pietro Carnovale ad anticipare la presentazione dell’opera che rappresenta un prezioso contributo per ricostruire il tessuto d’identità della comunità e per ritessere i fili che tengono insieme passato, presente e futuro. L’autore Alberto Romano da parte sua ha evidenziato che l’intento degli organizzatori è stato soprattutto quello di indicare le persone che hanno fatto la storia di Dinami alle nuove generazioni, definendoli come modelli da imitare. Tra queste ha elencato Giuseppe Citanna, Carlo La Macchia e Antonino Cavallari. “Attingendo alla eredità del passato – ha detto, tra l’altro, Alberto Romanò – questa iniziativa ha voluto riannodare in maniera feconda il filo della memoria e rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità che ha valori da custodire e valorizzare”. Massima l’attenzione dell’uditorio che ha assistito ad un vero e proprio racconto della Dinami di ieri ed in particolare delle storie che hanno riguardato la vita di Don Giuseppe Scidà e Carlo La Macchia. .