Orsomarso (Cosenza). Dalla Cordigliera della Patagonia alle pendici del Pollino per perfezionare la tecnica di rafting. E’ il viaggio intrapreso da tre giovani cileni, Anand Heredia Valdes, 23 anni, Ernesto Silva Vergara, 24 anni e Gustavo Marcelo Quezada Moscoso, di 34 anni, tutti di Pucon, in Cile. I tre sono ospiti da giugno del “Rafting Explorer Lao” di contrada Molina a Orsomarso nel cosentino, l’azienda sportiva diretta dal 34enne Giuseppe Cosentino, istruttore e formatore professionale di rafting. Da 12 anni la “Rafting Explorer Lao” ha fatto provare a migliaia di appassionati e semplici curiosi l’emozione di ridiscendere il fiume a bordo di gommoni. Col motto di “sport e turismo”, infatti, la sede della “Rafting Explorer Lao” è anche un accogliente agriturismo, con bungalow monofamiliari per un totale di 20 posti letto, boschetto attrezzato per camper e campeggio, piscina semiolimpionica e una cucina dove gustare le delizie tipiche della gastronomia cosentina. Il “piatto forte” ovviamente è lo sport, con la possibilità di praticare il rafting e altri sport fluviali, mountain bike, escursioni, maneggio, quad e altre attrattive in loco per una vacanza veramente “attiva”.
Il fiume Lao scorre a pochi passi dalla sede, navigabile per 40 dei suoi totali 56 chilometri. Il rafting è un magnifico sport, che coniuga l’attività più prettamente tecnica con lo spettacolo mozzafiato delle rive e delle montagne che scorrono ai lati del Lao, è praticabile con due percorsi diversi, sempre grazie all’ottima organizzazione della “Rafting Explorer Lao”. Il percorso “Pirata” è la discesa più impegnativa, della durata di 2,30 ore, adatta solo a chi sa nuotare dai 14 anni in sù. Il secondo percorso invece è aperto davvero a tutti, della durata di un’ora e mezza, è accessibile perfino ai bambini dai 5 anni in sù. I due percorsi hanno in comune il gommone e l’attrezzatura, fornita dall’azienda sportiva: pagaia, salvagente e caschetto per la discesa più tranquilla, cui si aggiunge la muta per quella più avventurosa.
L’emozione del rafting si può provare da pasqua a novembre, mentre l’agriturismo resta aperto tutto l’anno. Ed è proprio per perfezionare la propria tecnica che sono giunti in riva al Lao i tre atleti cileni, che si sono andati ad aggiungere al team dell’azienda: la direttrice amministrativa Michela Cosentino e le guide italiane Andrea Ferraro, 26 anni di Luzzi, Emiliano De Lutio, 35 anni di Vibo Valentia, Sharafi Charim, 29 anni italiano di origini palestinesi.
I tre sudamericani sono potuti approdare in Italia grazie all’amicizia che negli anni si è instaurata tra le federazioni internazionali di rafting, tutti loro hanno brevetti ed esperienza internazionale maturata, oltre che in Cile, anche in Colombia, Perù, Brasile, Ecuador e Venezuela.
Solo qui in Calabria, però, vi sono le condizioni per rendere la discesa del fiume Lao una prova tecnica di tutto riguardo anche per gli atleti abituati agli enormi corsi d’acqua dell’America Latina. I tre, infatti, spiegano di essere venuti in Italia attratti dalla bellezza paesaggistica offerta dal fiume e dai luoghi della Calabria, ma anche per affinare la propria tecnica alle prese con un fiume che, sebbene più tranquillo rispetto a quelli cui sono abituati, è molto più tecnico. La caratteristica delle rocce e delle gole del fiume Lao, infatti, fanno sì che l’equipaggio a bordo del gommone abbia una ed una sola via da percorrere lungo la corrente, quindi l’approccio alla guida è molto più impegnativo per far sì che il gommone arrivi nei punti strategici nella posizione giusta per proseguire la sua discesa.
E’ già da alcuni anni che il “Rafting Explorer Lao” accoglie ospiti cileni, e anche per gli ultimi tre il trattamento loro riservato è all’insegna dell’accoglienza e dell’ospitalità. “Qui ci hanno fatto sentire come a casa – spiegano i tre la sera al termine di una giornata di sport – per noi è la prima volta qui, ma sicuramente – giurano – non l’ultima”.
L’esperienza maturata dall’azienda sportiva, inoltre, presto potrebbe essere messa a disposizione della comunità anche sotto un’altra prospettiva. Il centro, infatti, è disponibile a mettersi al servizio della protezione civile nel settore del soccorso fluviale, settore in cui già operano egregiamente i vigili del fuoco del Nucleo Saf, che in caso di calamità naturale potrebbero quindi contare anche sull’ausilio delle guide di rafting. Per trovare un esempio dell’opportunità di avvalersi anche di questa risorsa in seno alla protezione civile basta ricordare cosa è accaduto circa una settimana fa a Papasidero, quando un vasto incendio divampato lungo la strada ha reso l’unica via percorribile quella fluviale. Ed è proprio da lì che il team della “Rafting Explorer Lao”, che si trovava più a monte dell’incendio, è venuto giù dimostrando che, in caso di emergenza, il fiume può rivelarsi una via d’uscita anche per la popolazione.
Fabio Papalia