Belmonte Calabro (Cosenza). Nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro 2012 nella quale rientrano tutte le attività operative del periodo estivo, la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina ha intensificato i controlli via terra del litorale costiero dell’intero compartimento marittimo soprattutto nella zona di tutela biologica litorale prospiciente Amantea, finalizzati alla verifica delle attività di pesca con particolare riferimento alla pesca abusiva esercitata senza le previste licenze di pesca.
Nell’ambito di tali controlli, tesi a tutelare il ceto pescatori professionali, una pattuglia della Guardia Costiera di Vibo, in vigilanza sul litorale costiero compreso tra Amantea e Belmonte, ha individuato sulla spiaggia di quest’ultimo comune ben 23 reti da posta fisse pronte per essere utilizzate da ignoti, tutte raggruppate in una posizione strategica nei pressi dell’arenile e lontano da spiagge frequentate da bagnanti.
Sul posto e a supporto della pattuglia che individuava le reti, la sala operativa di Vibo Valentia Marina, oltre a far dirigere la radiomobile della Guardia Costiera di Amantea, ha fatto convergere un idoneo mezzo di trasporto del corpo sul quale sono state caricate le reti da posta sequestrate dai militari e successivamente trasferite presso il deposito dei beni sequestrati della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina. Il valore delle reti ammonta a circa 15.000 euro.
Vicino alle stesse, al momento del controllo, i militari operanti il sequestro non hanno individuato i proprietari e ad oggi sono in corso indagini di polizia marittima finalizzate a verificare l’appartenenza delle predette reti da posta.
Un’opearazione ben condotta e con ottimi risultati in termini di repressione della pesca abusiva che sarebbe stata sicuramente effettuata da diportisti, ha commentato il comandante della Capitaneria di Porto Paolo Marzio, il quale ha evidenziato che l’attenzione della guardia costiera sara’ sempre al massimo livello in tutto il compartimento marittimo, con particolare attenzione alla zona di tutela biologica prospiciente Amantea, che si estende da sud dalla foce del fiume Oliva fino a nord al confine tra i comuni di Belmonte e Longobardi e nella quale ricade anche il parco marino regionale “Scogli di Isca”.
L’attività di polizia marittima, che continuerà nei prossimi giorni, è finalizzata a reprimere il fenomeno della pesca abusiva esercitata da pescatori non professionali, che spesso invadono con il posizionamento di tali reti, le zone di mare in cui i pescatori autorizzati esercitano la pesca professionale con le licenze di pesca.
La Z.T.B. (zona di tutela biologica) è regolamentata dall’ordinanza 11/2009 del 22.4.2009 della capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, che ha disciplinato quanto contenuto nel D.M. Del 22.1.2009 del ministero delle politiche agricole e forestali. In particolare, nella predetta zona, che si estende per circa 7 miglia dalla linea di costa, è vietata la pesca di novellame, lo strascico, e per la pesca sportiva l’utilizzo di più di cinque ami. Consentite, invece, per le unità da pesca regolarmente iscritte e in possesso della prevista licenza, l’utilizzo delle reti da posta, nasse e l’uso dei palangari.
Per i contravventori all’ordinanza e coloro che esercitano la pesca abusiva, sanzioni amministrative fino a 1.032 euro e sequestro degli attrezzi da pesca e del pescato, con pendenze penali qualora vengano ravvisate ipotesi di reato più gravi, come avvenuto nel 2011 con il sequestro penale di due unità da pesca colte in flagranza mentre esercitavano lo strascico nella predetta Z.T.B.
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