Reggio Calabria. E così siamo alle solite, mentre la regione Calabria deve fare i conti con un debito pubblico regionalizzato in percentuale sul Pil con il 305,3 ossia il più alto in Italia; l’argomento principe ridiventa: Bronzi in trasferta sì Bronzi in trasferta no. Un tormentone, sulle due statue, che puntualmente risveglia l’attenzione dei politici nostrani solo nel momento di una proposta indecente, ossia quella di spostarle in altra sede, seppur temporaneamente. Orbene, premesso che le due statue sono un patrimonio storico dell’intera umanità ma ancor più appartengono alla storia del nostro martoriato sud se è vero, così come sostenuto da eminenti studiosi, che la fattura delle opere è riconducibile a scultori con radici nella Calabria o Magna Grecia, non vedo i motivi per i quali non si debba fare del tutto per renderli “visibili” e visitabili nel nostro territorio.
Ed è qui che nasce l’intoppo, infatti con un sistema trasportistico da terzo mondo, dove per raggiungere la nostra Calabria si è costretti a fare dei veri e propri tour de force, mi sembra veramente ridicolo continuare, solo per propaganda evidentemente elettorale, a catalizzare l’intera problematica sulla opportunità o meno di spostare i due Guerrieri.
La classe politica calabrese, drammaticamente colpevole ed assente, primi fra tutti quelli che hanno responsabilità di governo, invece di strumentalizzare l’intera questione, ripeto, in una sterile discussione sulle possibilità di spostare o meno i due Bronzi, dica quali sono gli intendimenti per rendere raggiungibile in tempi ragionevoli la nostra regione e in particolare la nostra città. I prezzi degli aerei rimangono proibitivi e con orari poco accessibili, men che meno i collegamenti ferroviari e autostradali, dove i tempi di percorrenza, a parità di chilometri, sono il doppio rispetto al centro nord-italia. In definitiva come possiamo pretendere di sfruttare al meglio le nostre meraviglie, di cui le due statue sono la punta di diamante, se ancor oggi non ci siamo dotati di un serio Piano Regionale dei Trasporti. La nostra classe politica ha imparato poco dagli antichi Romani i quali quando si insediavano in un territorio per prima cosa realizzavano le vie di comunicazioni. Quelle strade e quei ponti che costituirono la vera ossatura dell’Impero e che sono pressoché assenti sul nostro territorio, vero handicap per il rilancio turistico ed economico dell’intera regione. A questa disattenzione cronica corrisponderà sistematicamente una proposta indecente. Oggi, appunto, quella di spostare i Bronzi a Firenze.
Il Segretario Generale FAST/CONFSAL Calabria
Vincenzo Rogolino