Spartaco Pupo: “Si indaghi sulle stranezze degli incendi rendesi e sulla reale bonifica dell’area inquinata di Surdo”

Rende (Cosenza). Speriamo che la puzza di bruciato non sia solo quella provocata dagli incendi. Troppe cose non tornano dopo le frettolose uscite sulla stampa da parte del sindaco e di qualche suo assessore a ridosso dei due incendi che, in due giorni diversi, hanno interessato il centro storico e località Canaletta, a Surdo.
Sono usciti sulla stampa per informarci che le fiamme del secondo incendio hanno raggiunto anche un deposito abusivo di pneumatici in località Canaletta e che il Comune, “aveva per fortuna emesso un’ordinanza e provveduto alla bonifica dell’area a proprie spese”.
Che motivo c’era di fare riferimento al capannone incendiato se, come si comunica, la bonifica era stata fatta? Forse per sgomberare il campo da possibili equivoci circa la causa, la dinamica dell’incendio e la natura del materiale bruciato? Forse per assicurare i cittadini che l’incendio non ha interessato anche il deposito di pneumatici? Se è vero il detto latino excusatio non petita, accusatio manifesta, non c’è da dormire sonni tranquilli. In gioco c’è la salute dei cittadini.
Nonostante i meriti e le autocelebrazioni del sindaco e dei suoi assessori, infatti, sul sito internet del Comune, in cui per legge vanno pubblicati tutti gli atti amministrativi, non esiste alcun provvedimento di giunta avente ad oggetto la bonifica dell’area inquinata. C’è solo una determina dirigenziale del 20 aprile 2012 per l’affidamento dei lavori di rimozione e smaltimento “depositati incontrollatamente” a Canaletta per un importo di ben 104.000 euro circa con la comunicazione che ad eseguire i lavori, come pubblicato con nota protocollo del 12 giugno 2012, è la ditta Salvaguardia Ambientale Spa di Crotone.
Possibile che la giunta comunale abbia preferito scaricare su un dirigente ogni responsabilità in merito a una questione così delicata, e segnalata più volte da cittadini e comitati? Possibile che la bonifica è avvenuta in poco più di due mesi dal giorno dell’aggiudicazione dei lavori? Sarebbe un record!
Voglio augurarmi che, constatato l’inquinamento dell’area e trattandosi di reati ambientali, il sindaco o chi per lui abbia almeno fatto regolare denuncia all’autorità giudiziaria. E voglio augurarmi anche che sia stato emesso il preavviso di esecuzione prima di procedere all’affidamento dei lavori e che sia stato notificato ai proprietari del terreno il provvedimento necessario al recupero delle spese sostenute dal Comune. Sarebbe molto strano, infatti, che si sia messo mano alle tasche dei cittadini per ripulire un’area di proprietà privata.
Se è vero quello che Cavalcanti e i suoi collaboratori dichiarano alla stampa, lo verificheremo dalle relative carte che chiederò agli uffici competenti. Nel frattempo chi di dovere, a tutela della salute pubblica, farebbe bene a indagare sui roghi rendesi e sulle stranezze e coincidenze che li riguardano.

Spartaco Pupo
Consigliere d’opposizione di Rende

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