“Sono contrario alle quote giovani, quello che serve è meritocrazia ed età media per le liste” Così interviene il Coordinatore Provinciale della Giovane Italia/PDL di Reggio Calabria sulla riforma della legge elettorale. “La frattura sempre più profonda tra le giovani generazioni e la politica italiana – continua il dirigente giovanile – impone oggi una seria riflessione sul tema della rappresentanza nelle istituzioni nazionali. Come rileva un recente rapporto della Coldiretti curato assieme all’università della Calabria, il nostro paese esprime al momento la classe dirigente più anziana d’Europa e sebbene gli italiani tra i 18 e i 29 anni rappresentino quasi un terzo dell’elettorato nazionale, alla Camera oggi risiede un solo deputato under-30”.
“Una possibile soluzione – suggerisce il leader provinciale dei giovani PDL – potrebbe essere agire sull’età media delle liste. In seno al consiglio provinciale di Trento pochi giorni fa è stato presentato un disegno di legge che propone di fissare a quarant’anni la media anagrafica dei candidati per ciascuna lista. Cosa che, pur lasciando alle direzioni di partito la libertà di selezionare i propri candidati secondo criteri propri, li incoraggerebbe a dare spazio anche ai più giovani. Nelle liste ci potranno così essere anche “senatori” ultrasessantacinquenni, ma la loro presenza dovrà essere compensata da candidati molto più giovani”. “Portare più giovani in parlamento – conclude Rositano – non è un capriccio, ma un atto dovuto per dare voce alle innumerevoli istanze delle nuove generazioni e al contempo combatterne la montante disaffezione alla politica”.
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