Reggio Calabria. Come da qualche anno a questa parte, l’inizio dell’anno scolastico riserva brutte sorprese ai lavoratori della Scuola italiana e in particolar modo a quella, già martoriata, della nostra Regione. La scure del precedente Governo Berlusconi, con i provvedimenti adottati da Tremonti e dalla Gelmini in materia di scuola e università, continua ancora oggi, a mietere migliaia di vittime fra docenti, personale amministrativi e precari di ogni ordine e grado.
A dimostrazione di ciò ben 500 precari A.T.A. calabresi quest’anno scolastico perderanno il posto di lavoro proprio a causa dei tagli indiscriminati operati dalla vecchia maggioranza di centro-destra. Da ultimo, a peggiorare ulteriormente la situazione, anche la sciagurata norma sul cosiddetto dimensionamento scolastico, fortemente voluta dal Governo Berlusconi, che si è abbattuta come una mannaia su tanti operatori della Scuola della nostra Regione.
In una terra dove gli indici di disoccupazione toccano punte altissime, centinaia di lavoratori rischiano di perdere il loro posto di lavoro. Quale futuro si prospetta per questi lavoratori? Verso quale baratro sta andando la scuola calabrese e con essa il futuro di tante generazioni di studenti che si troveranno a studiare in contesti sempre più, qualitativamente e quantitativamente, depauperati da preziose risorse umane e finanziarie?
A questi lavoratori, che da anni si spendono, spesso in situazioni difficili, nel complesso lavoro amministrativo e tecnico nelle scuole calabresi, va tutta la nostra solidarietà. A testimonianza di ciò, questa mattina, ho incontrato, di fronte al Consiglio regionale, questi precari che si sono ritrovati davanti alla massima sede istituzionale calabrese per far sentire la loro voce.
Come atto concreto chiediamo, da subito, vista la drammatica situazione occupazionale venutasi a creare, che l’Assessore Caligiuri si adoperi immediatamente per fissare un incontro con il Direttore Generale dell’USR Calabria Dott. Mercurio affinché insieme si possa concordare una soluzione celere al problema. Chiediamo inoltre di considerare l’opportunità, vista l’eccezionalità della situazione, di attingere ai 200 posti accantonati a disposizione della nostra Regione.
Chiediamo inoltre che questi lavoratori possano essere fin da subito impegnati nei progetti regionali e che a tal fine questi progetti non vengano gestiti liberamente dalle scuole ma abbiano un chiaro indirizzo regionale che preveda il 100% dell’utilizzo del personale precario.
Come Partito Democratico sentiamo il dovere politico, proponendoci come futura forza di governo, di tornare nuovamente ad investire risorse nella Scuola e nell’Università italiana e calabrese. Occorrono nuove politiche in materia di istruzione che siano realmente in controtendenza rispetto allo sfascio totale causato dal precedente Governo Berlusconi.
Il consigliere Regionale del Pd
Nino De Gaetano