Lamezia Terme (Catanzaro). Alle prime luci dell’alba di domenica, un’esplosione mediante ordigno artigianale aveva provocato il danneggiamento della pizzeria “Mondo Pizza”, in viale I Maggio a Lamezia Terme, di proprietà di Caterina Torcasio, sorella del collaboratore di giustizia Angelo Torcasio, le cui rivelazioni sono state decisive per trarre in arresto 36 soggetti accusati di appartenere al clan lametino. Nel corso delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme sono riusciti ad individuare e trarre in arresto i presunti autori del danneggiamento. Sono due giovani di 20 anni, Roberto Cugnetto Di Cello, che sarebbe stato colui che materialmente ha sistemato la bomba dinanzi alla pizzeria ed Antonio Minieri, che avrebbe, invece, controllato che non arrivasse nessuno. Entrambi, sebbene incensurati, sono considerati vicini al clan Giampà. Gli inquirenti hanno individuato i sospetti responsabili dell’attentato grazie alle immagini catturate dall’impianto di videosorveglianza presente nei paraggi. Le accuse a carico dei due ventenni sono di danneggiamento e porto e detenzione di esplosivi aggravati dalle modalità mafiose.Le registrazioni filmate hanno consentito di scoprire che la deflagrazione avrebbe potuto avere effetti drammatici, alla luce della circostanza che qualche attimo prima un’automobile è passata davanti alla pizzeria presa di mira. L’inchiesta, cui è stato dato il nome “Nuove leve”, va avanti nel tentativo di disvelare chi abbia deciso di ordire l’attentato e quale sia stata la motivazione. Gi inquirenti ritengono che la necessità di reclutare giovani incensurati sia addebitabile ai problemi che starebbe riscontrando il clan Giampà ad avvalersi di professionisti esperti, un chiaro segno, a giudizio degli investigatori che la cosca sta attraversando un periodo difficile.