“Mozione Calabria” alla Camera dei Deputati. Oliverio (PD): “Il Crotonese vive gravissime emergenze”

Roma. Nicodemo Oliverio, deputato del Partito Democratico, è intervenuto a Montecitorio nell’ambito della discussione sulla “Mozione Calabria”, con un intervento di seguito riportato integralmente:

“Signor Presidente, Signor Ministro, Onorevoli Colleghi,

Limiterò il mio intervento, compatibilmente al tempo disponibile, alle tematiche agricole, ittiche e alle gravissime emergenze che vive il Crotonese. La profonda trasformazione dell’agricoltura calabrese degli ultimi decenni deve guidarci a una forte riflessione. Ne hanno necessità le imprese, ne ha necessità la politica agraria, che deve accompagnare le imprese e il territorio nelle sfide del futuro. Il primo dato, puramente economico, è il ridimensionamento del ruolo dell’agricoltura nell’economia della regione, segno vistoso di questa trasformazione. Il peso del settore agricolo nell’economia regionale è passato dal 43% del 1951 al 7,2% del 2010. In termini di valore aggiunto il comparto rappresenta il 5,5% dell’economia regionale. In Calabria il peso dell’agricoltura, in termini di occupazione e di reddito, è pari a circa il doppio di quello medio nazionale. Agricoltura e Calabria sono un binomio inscindibile! Le specificità più rilevanti della produzione agricola regionale sono l’olivicoltura (circa il 34% della produzione vendibile regionale), l’agrumicoltura (16%) e la viticoltura, che è di grande qualità. Basti pensare alla contea del Cirò e del Melissa. In Calabria si produce più della metà delle clementine prodotte in Italia, più di un terzo delle arance, più di un quarto dei mandarini, la totalità dei bergamotti e dei cedri. Il futuro dell’agroalimentare calabrese è condizionato dallo scarso collegamento con il mercato. La commercializzazione è strutturalmente debole, i rapporti con la grande distribuzione particolarmente squilibrati. Ciò nonostante il peso delle esportazioni agro-alimentari sulle esportazioni regionali è pari al 36%. La Pac resta una risorsa fondamentale per l’agricoltura della Calabria: 290 milioni annui di euro per i pagamenti diretti agli agricoltori. A cui si aggiungono 150 milioni di euro annui per il Piano di Sviluppo Rurale. Con la nuova riforma la Calabria rischia di perdere il 43% delle risorse dei pagamenti diretti, 125 milioni, mentre una totale incertezza regna sul PSR. Il Governo deve impegnarsi, nell’ambito del negoziato della PAC, a non far penalizzare i pagamenti diretti, a promuovere l’inserimento nel greening dell’olivicoltura e dell’agrumicoltura, e a costituire, per quest’ultima, un tavolo con tutti i principali attori della filiera per contenere i costi di produzione, riorganizzare la commercializzazione, migliorare la qualità dei prodotti, rivedere la politica dei prezzi e sostenere misure per la conversione e diversificazione agrumicola. A tale proposito, abbiamo molto apprezzato il provvedimento dell’ottimo Ministro della Salute che, recependo una nostra proposta, ha innalzato al 20 la % di frutta nelle bibite analcoliche. Il Governo dovrà, inoltre, impegnarsi, compatibilmente con le risorse disponibili e con la normativa europea, a ridurre il prezzo del gasolio e a promuovere una politica per abbattere i costi di produzione. Il settore ittico calabrese vanta una flotta di circa 900 imbarcazioni, pari al 6% del naviglio nazionale, con netta prevalenza della piccola pesca e occupa 5.000 addetti, di cui circa 3.000 imbarcati, dei quali 2.000 nella piccola pesca. Le catture ammontano a oltre 11.000 tonnellate, i ricavi sono superiori ai 57 milioni di euro. Il settore sta attraversando una profonda crisi, testimoniata dalla riduzione consistente del naviglio, degli occupati e del fatturato. Secondo le stime del Ministero delle Politiche agricole il ricavo che deriverebbe dalla pesca, oggi proibita, del bianchetto, il cosiddetto “caviale calabrese”, è stimabile in 17 milioni di euro, concentrato in Sicilia e Calabria. Il rapporto d’iniziativa europarlamentare “Una nuova strategia per l’Adriatico e lo Ionio nel settore della pesca” costituisce una opportunità da non mancare per rivedere la situazione in modo più attento e per valorizzare le specificità della pesca mediterranea. Signor Presidente, a Crotone il mancato avvio della bonifica impedisce il naturale sviluppo della città, costringendola a crescere in una condizione di marginalità e a non valorizzare le straordinarie potenzialità offerte dall’ambiente e dal suo posizionamento geo-politico. E’ necessario che il Governo s’impegni a trasformare l’attuale emergenza ambientale in una storica opportunità per promuovere un’economia sostenibile, che favorisca sviluppo e occupazione. La situazione delle infrastrutture nel crotonese e nell’intera fascia Jonica calabrese è drammatica. Sono stati soppressi tutti i treni di lunga percorrenza, la Statale 106, la mulattiera della morte, è insicura e sull’Aeroporto di Crotone, unico vero collegamento con il resto del Paese, nonostante le sue positive performance di traffico, pende la spada di Damocle della chiusura, perchè non inserito negli scali nazionali. Il Governo deve impegnarsi a far vivere lo scalo di Crotone, perché assicura un ruolo strategico, anche in funzione di una maggiore accessibilità al territorio. I programmi “Corridoio Meridiano” e “Corridoio I” rappresentano, poi, un’opportunità irripetibile per risolvere i problemi di marginalità e di insufficiente infrastrutturazione. A tale scopo risulta fondamentale che il Governo, in raccordo con la Regione, preveda la realizzazione della Metropolitana Leggera che colleghi Crotone con Sibari e Catanzaro. Per la Calabria è urgente ripartire. Il comparto agricolo – come ho provato a illustrare – ha in sè opportunità e potenzialità decisive ai fini dello sviluppo dell’intera economia regionale. La nostra “agenda” è già pronta. E in attesa. Attende quegli atti del governo che, oggi, siamo qui a chiedere. Sappiamo di parlare a orecchie attente. Ma sappiate – voi del governo – che continuerete ad ascoltare le nostre voci fino a quando gesti e decisioni concrete non saranno da voi adottati.

 

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