Presentato il libro “Convivium – Mottete conviviali” del professore Trecroci

Scilla (Reggio Calabria). Tutela e valorizzazione del folklore, delle tradizioni popolari e delle espressioni poetico musicali al Convegno di Presentazione del Libro “CONVIVIUM – Mottette Conviviali” del Prof. Franco Trecroci presso la Sala Convegni del Castello Ruffo di Scilla. Conoscenze e saperi indispensabili per scoprire chi siamo, per farci conoscere anche a livello europeo e per confrontarci in scambi produttivi di alta cultura.
Dopo i saluti e ringraziamenti a cura della vicepreside del Liceo “L. Nostro” di Villa San Giovanni prof.ssa Elena Scopelliti che ha collaborato alla stesura del libro, curandone anche la prefazione ed ha contribuito alla realizzazione dell’evento insieme agli altri docenti, tra cui la prof.ssa Angela Oliveri, la prof.ssa Caterina Araniti e la prof.ssa Graziella Soraci, è intervenuto, in rappresentanza del Comune di Scilla, l’Assessore al Turismo dott. Santo Perina il quale, nel salutare i convenuti, ha ringraziato i promotori per la scelta del Castello Ruffo come sede per la presentazione del Libro Convivium.
Il dott. Antonio Messina, vicesindaco della Città di Villa San Giovanni, presenziando in rappresentanza di Giunta e Consiglio Comunale, si è complimentato per il libro del prof. Trecroci, per l’organizzazione e per la qualità del Convegno.
Il prof. Carmine Bruno, presidente del Centro di Studi e di Ricerca per la Dialettologia Calabrese che opera da vent’anni al fine di promuovere la conoscenza della realtà linguistica calabrese ed esaminare i problemi ed i metodi della lessicografia dialettale, ha apprezzato la vena artistica molto fertile ed il tratto scorrevole del prof. Trecroci.
La dott.ssa Angelina Attinà, presidente dell’International Onlus Cooperazione, Integrazione, Sviluppo – Culture in Dialogo, che ha coordinato la pregevole rassegna di mottette conviviali, di tradizioni popolari, di antropologia culturale, di dialettologia, glottologia, filologia e sociolinguistica dell’evento CONVIVIUM, ha espresso in apertura di Convegno, vive congratulazioni all’autore del libro, prof. Franco Trecroci, docente di latino e greco, nonché dirigente scolastico del Liceo “L. Nostro” di Villa San Giovanni, da settembre a riposo. Incontro di grande rilievo quindi anche come manifestazione di affetto e ringraziamento per l’impegno profuso in tutti questi anni a beneficio e valorizzazione della Scuola, di docenti, studenti e personale, senza tralasciare al contempo per la prof.ssa Mariastella Spezzano, presente tra la folta platea, i saluti di benvenuto e l’augurio per un proficuo lavoro.
Attinà nel suo intervento ha evidenziato come tante esperienze di vita del preside prof. Trecroci sono diventate occasione per l’espressione in versi propria della “poesia lirica”, espressione di sentimenti, di pensieri, di riflessioni di un “io poetico”, espressione del mondo interiore dell’autore, sogni e speranze, gioia o dolore, ricordi, rimpianti o paure, ma anche ammirazione per le bellezze paesaggistiche e spesso contemplazione ed orgoglio per Scilla, la sua città natale, abbinandola a volte alla bellezza e purezza dei ragazzi, i suoi studenti, la sua vita, definendoli come stelle brillanti del firmamento.
Il Convegno di Presentazione del Libro CONVIVIUM ha registrato la presenza di illustri relatori e del Gruppo Folk “Gli Agatini” che per voce di Peppe Crucitti ha rappresentato alcune delle mottette più rappresentative quali: Inno a Muttetta, Preavviso in Avvicinamento e Li farfalleddi.
Con la Relazione: “Figure, simboli e ricordi nella raccolta Convivium”, la Prof.ssa Renata Melissari Poeta, già Docente di Storia delle Tradizioni Popolari dell’Università di Messina, ha colto il messaggio umano e culturale dell’autore nella nostra società molteplice e variegata. L’universo antropologico-sociale dei versi del Prof. Trecroci trasmette al lettore, in modo duraturo ed efficiente, il messaggio umano e culturale del suo autore.
“Verso l’Europa con la propria identità” è stata la relazione curata dalla Prof.ssa Paola Radici Colace, ordinario di Filologia Classica dell’Università di Messina – Dipartimento di Studi sulla Civiltà Moderna e la Tradizione Classica.
A suo dire, il volume “Convivium” si offre come una felice occasione per una riflessione sul valore dei dialetti, sulla necessità della loro conservazione e salvaguardia, sull’opportunità di coltivarli come relitto del nostro recente passato, prevalentemente preindustriale: questo passato abbiamo il dovere di consegnarlo nella memoria alle generazioni future, destinate a vivere in un mondo sempre più globalizzato, ma per le quali sarà una bussola preziosa la propria identità storica, culturale e linguistica. Il “Colore delle parole – Viaggio nella composizione del Prof. Trecroci” è il tema della relazione della Prof.ssa Maria Pascuzzi, docente di Antropologia Culturale dell’Università Mediterranea di RC, Facoltà di Architettura.
Il lavoro è espressione di ambienti letterari colti e si snoda attraverso l’ordinario parlare del popolo e i motti. I suoi versi satirici e morali e le altre forme espressive tipiche, a volte gergali, che il popolo usa sono pieni di colore. Pasolini scrive: «Nel torrare il ‘cantante’ esprime il sentimento amoroso, anch’esso sempre generico, aprioristico; ma talvolta sublime oggetto artigianale, dotato di una bellezza sia pure fuori dalla storia, dalla coscienza».
Il Prof. Francesco Idotta, docente di filosofia e storia presso l’Istituto E. Fermi di Stant’Eufemia, già docente di Filosofia e Lingua Italiana Corso Alta Formazione Docenti – Università per Stranieri, con la sua relazione “Il dialetto in forma letteraria Genoveffa di Brabante. Da Cerisiers a Reggio Calabria” parte dal presupposto che la riscoperta della letteratura orale potrebbe favorire lo sviluppo di un nuovo linguaggio, per riportare i giovani a un dialogo letterario. I “ragazzi pre-televisivi” sapevano ascoltare dai padri le storie, ma erano anche in grado di raccontarsele: la perdita del dialetto letterario e l’acquisizione di un italiano televisivo, colloquiale, sono la causa del pericoloso impoverimento culturale dei nostri giorni.
Visibilmente emozionato, ma contento per come la sua prima esperienza letteraria in dialetto calabrese sia stata apprezzata e valorizzata da professionisti ed esperti di altissimo rilievo culturale, il prof. Franco Trecroci, autore del Libro “CONVIVIUM – Mottette Conviviali” interviene per ringraziare tutti i presenti e per descrivere le tante emozioni provate nella realizzazione della sua opera. Pregevole intervento che culmina nella mottetta realizzata ad hoc per il Convegno “Presentazione Libro Convivium”:

Pe dimostrari la me riconoscenza a sti studiosi e omini di scienza
chi i sciancu a mia stasira su cugghiuti non basta cchiù a plassi di saluti, perciò mi sparu puru na strofetta ormai chi ncozzai cu la muttetta.
Intra a sta rocca i Scilla, avanzi o mari, a tutti ieu va volaria cantari,
ma l’occhi d’acqua e tanti sumpusturi, si senti chi mi ficiru brafari.
Stu libru esti na bella cupertetta supra sa ncarca, s’unu si rifridda
e di focu difenta na spisidda chi dduma e tuttu quantu ti cumbogghia.
Esti na porta senza mandali e cu voli la poti iapriri,
nto cori faci nu surcu, nu carrolu, ti dubbi chiù du pani, è nu cunsulo.

A sorpresa interviene l’Avv. Fabiana Trecroci, che commossa ed orgogliosa per il padre, manifesta la gioia di essere figlia fortunata per aver ereditato alcuni tratti salienti del suo caro genitore, anche la vena poetica.
A conclusione della ricca carrellata di interventi, il Prof. Giuseppe Falcone, specialista in Dialettologia Calabrese e Linguistica Greca Medioevale e Moderna, già Ordinario di Dialettologia Italiana dell’Università di Messina, Facoltà di Lettere e Filosofia, nonché autore di numerosi saggi sui dialetti calabresi, è intervenuto con un’attenta ed interessante analisi del testo del Prof. Trecroci nel quale ha individuato una copiosa messe di lemmi fornendo una dotta spiegazione etimologica. Una sorta di lectio magistralis sul profilo dei dialetti calabresi (descrizione sincronico-diacronico-geolinguistica della Calabria dialettica), accennando alcuni racconti popolari calabresi (con prolegomeni linguistici), filastrocche e proverbi del popolo calabrese (lavoro di dialettologia culturale e di etnografia antropica).

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