Reggio Calabria. “Reggio è sotto bombardamento: si è cercato di colpire qualcuno, ma alla fine le bombe sono cadute sull’intera comunità”. Ha esordito così il sindaco Demetrio Arena all’incontro con la stampa che si è tenuto oggi a Palazzo San Giorgio a proposito della prossima decisione del Consigli dei Ministri sull’eventuale scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. “Da un mese a questa parte – prosegue il Sindaco – è stata esercitata una spasmodica pressione da parte della stampa nazionale che, stranamente, ha riservato un’attenzione spasmodica nei confronti di Reggio Calabria. Siamo al rush finale e la città non può più stare a guardare. Siamo finiti in un tritacarne, cadendo in ingranaggi pericolosi ed è giunto il momento di difenderci”.
L’appello del Sindaco si rivolge soprattutto ai cittadini di Reggio: “Rimanere a guardare non serve a nulla. La città deve mostrare il suo volto migliore. Io non voglio negare che Reggio soffra di un grave problema legato alla ‘ndrangheta, ma non credo che questa possa essere sconfitta bollando una comunità intera come mafiosa. Io non ci sto, e soprattutto non ci sta la città, tutti quei reggini onesti e laboriosi che da anni lottano e lavorano per liberarsi da questo male che affligge la nostra società. Il mio auspicio è che a pagare siano i colpevoli, non la città intera”.
Il Sindaco, nel corso della conferenza stampa, ha più volte esibito le numerose pagine dei giornali nazionali che, in queste ultime settimane, hanno mostrato particolare attenzione nei confronti del Comune reggino, compresa l’edizione domenicale di Repubblica che ha dedicato al tema in questione una pagina intera: “Si parte dai problemi che riguardano Lazio e Campania per finire a Reggio Calabria, nella speranza che, affossando il Comune, si affossi anche la Regione. Questa pressione mediatica vuole condizionare la scelta sul futuro della città. Per quel che mi riguarda – ha concluso il Sindaco – continuerò a comunicare alla città cosa sta accadendo. Nutro fiducia nei confronti della Istituzioni e sento mio il dovere di informare la mia comunità del rischio che sta correndo, perché credo e resto convinto che se la ‘ndrangheta è un problema atavico per Reggio non la vinceremo dichiarando colpevoli tutti i cittadini”.