Consiglio regionale. Dattolo: “Pessimo esempio da parte delle opposizioni sul tema Arssa e Afor”

Reggio Calabria. “Ieri l’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni , tra cui il Pd ed il Gruppo Misto, in occasione della discussione della riforma di Arssa ed Afor ha segnato un pessimo esempio di politica riformista”. Non ha dubbi il capogruppo dell’Udc Alfonso Dattolo, che aggiunge: “Su questo tema cosi delicato per il futuro della Calabria, c’è da sperare che i media calabresi non spengano l’attenzione. All’assessore Trematerra che – nonostante gli schiamazzi della protesta giunta, a volte con modi rozzi e offensivi, incredibilmente fino all’Aula con l’intento di condizionarne il dibattito – ha svolto egregiamente il suo compito, portando fino alla conclusione un ragionamento volto alla modernizzazione del settore, va il plauso del Gruppo che mi onoro di rappresentare. Sulla strada intrapresa occorre continuare con maggiore forza, anche perché è l’unica percorribile e sostenibile, sia per ridare progettualità all’Afor che per restituire alla Calabria dignità ed autorevolezza nell’immaginario collettivo”. Ancora Dattolo: “Dispiace riscontrare, tuttavia, che quando si discute di questioni che riguardano i calabresi nella loro generalità, da un pò di tempo a questa parte il centrosinistra lascia l’Aula o non si presenta affatto. Francamente, si tratta di un atteggiamento politicamente incomprensibile. Che accadrà ora, una volta che la riforma Afor su cui l’Udc e la Giunta Scopelliti si sono impegnati a fondo, non ha avuto, occorrendo una maggioranza qualificata, il via libera? L’illusione che ogni cosa possa proseguire come se nulla fosse accaduto, considerate tra l’altro le gravissime condizioni economiche in cui versa uno degli enti più malvisti dagli italiani come l’Afor, è appunto un’illusione. La proposta del presidente Scopelliti è sacrosanta e l’Udc la condivide: intervengano soggetti terzi per determinare la quantità del debito dell’Afor e ad accertare le responsabilità. Respingiamo al mittente, inoltre, le accuse di arroganza rivolte dalla Cgil che, ancora una volta, in rappresentanza non dei 2 milioni di calabresi ma di frange settoriali, predilige l’offesa personale al ragionamento ed al confronto democratico. Ci auguriamo infine, ora che l’Afor, per colpa di chi ha rifiutato di misurarsi con responsabilità sulle riforme, è nuda al cospetto degli italiani, che prevalga nei riformisti calabresi, ad incominciare dalle altre organizzazioni sindacali come la Cisl e la Uil spesso succubi della protesta senza proposta, un ripensamento dell’errore storico compiuto. Sulla strada del dialogo l’Udc è disponibile a tenere aperte le porte, ma da questo momento in avanti alla condizione che i furbi e i prepotenti ne restino fuori”.

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