Unioni dei Comuni montani. La quinta Commissione riduce a duemila abitanti il limite demografico

Reggio Calabria. Via libera alla riduzione a duemila abitanti dell’attuale limite demografico per le unioni dei Comuni montani.
Lo ha deciso la quinta Commissione “Riforme e Decentramento” presieduta da Mario Magno (Pdl), riunitasi questo pomeriggio. L’organismo consiliare ha approvato all’unanimità la proposta di legge del consigliere regionale Candeloro Imbalzano che modifica la norma in vigore (legge n.43/11).
“La presenza di numerosi Comuni montani di ridotte dimensioni in Calabria, alla luce della recente legge sulla ‘spending review’ varata dal Governo Monti, impone il maggior accorpamento possibile all’interno di comprensori legati da affinità storiche e paesaggistiche – spiega Magno – . In questa direzione, la riduzione demografica delle attuali unioni dei Comuni, soprattutto montani, diventa esigenza naturale”.
Aggiunge il proponente del progetto, Candeloro Imbalzano: “Ho ritenuto di aderire alle richieste di diversi sindaci di comunità con popolazione inferiore ai mille abitanti che aspirano ad associarsi a comuni contigui, nell’ottica di favorire un reale processo associativo che sia funzionale alla realtà territoriale calabrese. L’obiettivo, fatte salve le identità locali, è migliorare la qualità dei servizi resi alla popolazioni, realizzando economie di scala”.

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