Melito Porto Salvo (Reggio Calabria). “L’ASP ha bloccato i pagamenti da tre anni, senza versare i compensi necessari a coprire le spese. La PET 118 di Melito, ormai da mesi si ritrova con una sola ambulanza. Troppo poco se si considera che il territorio da coprire va da Lazzaro a Palizzi, compresi i paesi dell’entroterra. La situazione diventa sempre più difficile” spiega il governatore della Misericordia Francesco Vadalà. “L’episodio che si è verificato lo scorso venerdì, quando un ambulanza si è trovata a partire da Reggio Calabria ( via Padova) per soccorrere un automobilista, a Condofuri Superiore, che ha accusato un malore e che poi ha perso la vita, ne è la prova lampante. Ma nonostante ciò, la Squillacioti continua a fare orecchie da mercante. L’immobilità e l’indifferenza dei vertici dirigenziali continua il suo progetto di distruzione della sanità. Nonostante gli sforzi messi in campo nel tentativo di fronteggiare il costo del carburante delle polizze assicurative, delle riparazioni dei veicoli e quant’altro, siamo arrivati ormai al limite. Già lo scorso 4 Giugno – continua Vadalà – comunicavo (al Direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria, al prefetto di Reggio Calabria, al direttore DEA, al responsabile 118 di Reggio Calabria ed al Dipartimento sanità della Regione Calabria), che se non avessi ricevuto in tempo utile, i fondi destinati all’associazione, avrei sospeso (per forza maggiore) i servizi per i trasporti sanitari secondari e d’emergenza. Lo scorso 1 Luglio, non avendo ricevuto risposte, confermavo l’effettiva sospensione dei servizi, sia per la sede di Melito che per la sezione di Bova Marina. Successivamente, il 7 Luglio, il dirigente di Settore del Dipartimento Tutela della Salute, Salvatore Lopresti, richiedeva (al Direttore generale dell’ASP, al Direttore DEU ASP RC, al responsabile 118) un urgente e dettagliata comunicazione sui motivi che avevano portato alla sospensione dei servizi per i trasporti sanitari secondari e d’emergenza. Sono passati ormai più di tre mesi da questi eventi, e l’Asp si presenta con un bando le cui risorse non basterebbero a coprire i costi del carburante. Una situazione inaccettabile, una mannaia, che significa una condanna a morte per la galassia del volontariato, che mette in ginocchio la sanità, ma che soprattutto penalizza i cittadini. E’ impensabile che all’interno della stessa Asp alcune associazioni ricevano “giusti rimborsi” ed altre invece non riescano a coprire nemmeno le spese del carburante. Il futuro è incerto – conclude – mi aspetto delle risposte. Una sola ambulanza non può coprire un territorio vasto e complesso come il nostro”.
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