Reggio Calabria. Semplicemente inqualificabile. Soprattutto il non aver verificato la circostanza (importantissima) della rinuncia a ricevere, da parte di Alberto Sarra, l’indennità relativa alla riconosciuta invalidità permanente. Intanto i giornalisti che si sono occupati della vicenda in maniera così superficiale probabilmente non hanno consapevolezza della gravità delle condizioni di salute di Sarra, dell’entità dell’intervento chirurgico subìto, del rischio della perdita della vita, della legittima procedura grazie alla quale gli è stata riconosciuta l’invalidità. Ma cosa avrebbe dovuto fare Sarra se non ciò che ha fatto, cioè rinunciare all’indennità spettante pur di proseguire la sua attività istituzionale al servizio della collettività?
La classe politica certamente ha responsabilità enormi per il degrado determinato da soggetti poco inclini al rispetto delle regole e del buon senso, ma descrivere come privilegio un diritto conseguente a una gravissima patologia che, onestamente, non mi sentirei di augurare nemmeno al mio peggiore nemico e non prendere atto del buon esempio fornito, questa volta, da un politico come Sarra con la rinuncia all’indennità, è decisamente fuori luogo e fuorviante. Cosa avrebbe dovuto fare Sarra, secondo questi “moralisti” senza rossore? Che colpe ha se la sua salute è stata intaccata irrimediabilmente? Avrebbe forse dovuto non superare il delicato intervento chirurgico cui è stato sottoposto? Perchè non dargli atto della linearità del suo comportamento e del buon esempio che ha fornito a tanti signori, anche giornalisti o pseudo tali, che pur di introitare qualche lira in più sono pronti a fare patti anche con il diavolo? Scovare il malaffare, i privilegi della casta politica, la disonestà è cosa bella e giusta. Ma guai a mettere nel tritacarne anche persone e circostanze che invece vanno nella direzione opposta. Ne va della serietà, della coscienza e della buona fede di chi si rende protagonista di tali azioni. Specie chi, da dietro le quinte, esercita la funzione di “regista” per colpire politicamente un’intera classe dirigente calabrese, dovrebbe fermarsi e riflettere. La salute è un bene prezioso e solo chi vive drammi come quello di Sarra può comprendere quanto sia importante la vita. Solo chi, per sua fortuna, è lontano da queste vicende, può tentare di speculare politicamente e non tenere nel debito conto che nessuno di noi è padrone della nostra integrità fisica ma che spetta a un’entità superiore determinare i nostri destini.
Franco Germanò
Vice Coordinatore PdL Grande Città Reggio Calabria