Operazione Cucù: due rom arrestati per il “cavallo di ritorno”

Reggio Calabria. Nel pomeriggio di ieri è stata conclusa un’articolata operazione della Polizia di Stato, condotta dalla Squadra Mobile, diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, all’esito della quale sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, due appartenenti alla comunitá rom, M.B. di 29 anni e C.M. di 25 anni.
In particolare, i due sono stati tratti in arresto in flagranza del delitto di concorso in tentata estorsione, al termine di una mirata attività investigativa condotta dagli investigatori della Mobile.
Tale operazione si innesta nella prosecuzione delle indagini condotte sempre dalla Squadra Mobile e che avevano in precedenza già portato all’arresto di altri appartenenti alle locali comunità nomadi insediate in questo centro, nelle zone di Arghillà e di Ciccarello, in esecuzione di precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere, per i reati di ricettazione ed estorsione ai danni del proprietario di un ciclomotore al medesimo sottratto e restituitogli dietro compenso.
L’odierna operazione ha consentito di fare piena luce sull’ennesimo episodio di tentata estorsione, tradizionalmente denominato “cavallo di ritorno”, perpetrato nei confronti della vittima che aveva precedentemente subito il furto della propria autovettura, fatto denunciato in data 5 ottobre scorso.
Nello specifico, la vittima dapprima denunciava, nell’immediatezza dell’accaduto, il patito furto della propria auto e, successivamente, la ricezione di diverse telefonate anonime, pervenute sulla propria utenza mobile, nel corso delle quali i malviventi richiedevano espressamente la consegna della somma di 1.000 euro per la restituzione dell’auto precedentemente asportata.
Immediatamente la Mobile ha avviato le indagini che consentivano di chiudere il cerchio nei confronti dei due arrestati. Infatti, è stato predisposto un idoneo servizio di appostamento nel luogo ed orario in cui la vittima avrebbe dovuto consegnare la somma pattuita per la restituzione della propria autovettura, il tutto all’insaputa della stessa.
Teatro dell’abboccamento era il bar antistante il Porto di Reggio Calabria, esercizio commerciale chiuso al pubblico all’orario concordato per la consegna della somma richiesta per soddisfare la pretesa estorsiva dei malviventi.
Nel luogo ed all’orario convenuto è scattata l’operazione di polizia dopo che i malviventi si erano, con fare circospetto, dapprima aggirati all’interno del piazzale antistante il porto di Reggio Calabria senza però scorgere il personale ivi appostato e, successivamente, si avvicinavano ad un poliziotto in borghese posizionato proprio dinanzi il predetto esercizio commerciale. Alla richiesta estorsiva avanzata dai due malviventi scattava il blitz che si concludeva positivamente con l’arresto in flagranza degli stessi. Inoltre, a suffragare ulteriormente il già pesante quadro probatorio, interveniva il rinvenimento nelle mani di C.M. di un pizzino, riportante il numero di utenza cellulare della vittima, di cui il malvivente aveva cercato repentinamente di disfarsi ma prontamente recuperato dagli operatori.
Dopo le formalità di rito i due sono stati associati alla locale casa circondariale di Reggio Calabria.

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