Gioia Tauro. Il reparto di Cardiologia ancora attivo, Bellofiore: “Niente sconti sulla salute dei cittadini”

Gioia Tauro (Reggio Calabria). La costante attenzione dedicata dall’amministrazione comunale di Gioia Tauro, guidata dal sindaco Renato Bellofiore, nei confronti dell’ospedale di Gioia Tauro, si è rivelata fondamentale per l’esistenza del nosocomio e soprattutto per la tutela della salute della popolazione della Piana. I continui sopralluoghi, le proteste e la totale disponibilità offerta per la risoluzione dei diversi problemi, ha garantito nel tempo l’erogazione dei servizi sanitari, nonostante già da tempo i vertici dell’Asp 5 di Reggio Calabria abbiano, in maniera del tutto illogica e con l’evidente beneplacito dei vertici Regionali, disposto il ridimensionamento del “Giovanni XXIII”. Per questo un grande plauso va al personale medico e paramedico che offre prestazioni di qualità, continua a salvare vite umane, nonostante sia costretto a operare in condizioni difficili e con poche garanzie sul proprio futuro lavorativo. Basti pensare a tutti gli operatori del reparto di cardiologia che lavorano in maniera eccellente assicurando tranquillità e certezza di cure adeguate a tutti i pazienti pianigiani, anche se da settimane incombe su di loro la minaccia della chiusura del reparto. Minaccia che resterà tale perché l’amministrazione comunale, il mondo sociale e culturale, i cittadini di Gioia Tauro e tutti i pazienti del nosocomio sono pronti ad attuare ogni forma di lotta per impedire che il reparto venga smantellato. «Dal giorno del nostro insediamento – ha detto il sindaco Bellofiore – abbiamo dedicato tutte le energie possibili in favore dell’ospedale Giovanni XXIII e il nostro lavoro ha dato i suoi frutti. Nonostante le minacce di chiusura, il reparto di cardiologia è funzionante e permette di salvare molte vite umane. La cittadinanza è con noi in questa battaglia, che è una battaglia di civiltà e ragionevolezza. Vigileremo per evitare che in futuro tentino ancora di portare via altri reparti dall’ospedale. Sulla salute dei cittadini non è possibile fare sconti o concessioni»

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