Reggio Calabria. All’età di quasi 100 anni, scompare Antonino Perpiglia, fratello di Marco, il partigiano Pietro. Nato, come il fratello, a Roccaforte il 27 luglio del 1914, giovanissimo all’età di 22 anni, decise di attraversare il confine per raggiungere in Spagna la località di Albucete, dove accorsero insieme a lui ed al fratello centinaia di volontari che, partiti da varie località di tutta Europa, si ritrovarono presso il centro di reclutamento dei combattenti per la libertà, a difesa della Repubblica Spagnola, durante la guerra civile degli anni 1936-1939. Sul territorio spagnolo si ritrovarono a combattere, gli uni contro gli altri, migliaia di italiani accorsi per difendere le opposte milizie spagnole: da un lato quelli che sostenevano i nemici della democrazia e della Repubblica, sotto il comando del generale Francisco Franco; dall’altro quelli che, come i Perpiglia di Roccaforte, non esitarono a mettere a rischio la propria vita, in nome della libertà, della democrazia e dell’antifascismo (o antifranchismo o antinazismo). Nino Perpiglia rimase in Francia, stabilendosi nella città di Nizza. Durante l’occupazione nazista, fu arrestato e fu inserito nel lungo elenco di coloro che erano destinati ad essere deportati in un campo di concentramento nella Germania hitleriana. Nino, a differenza di molti altri, ebbe la fortuna di incontrare una giovane interprete che riuscì a salvarlo dalla deportazione. Successivamente, dopo la Liberazione, i due si rividero e si sposarono. Il 25 ottobre del 2012, Nino Perpiglia, di Roccaforte, antifascista e coraggioso difensore della libertà e della democrazia, al fianco del fratello, il partigiano Pietro, muore qualche mese dopo aver compiuto 88 anni. La rievocazione del coraggio e dell’impegno civile dei due fratelli Perpiglia ha ispirato il bel documentario “La spiga di grano e il sole”, con il quale Maurizio Marzolla ha ricostruito la vicenda del loro espatrio clandestino in Francia e in Spagna. L’A.N.P.I. di Reggio Calabria è al fianco dei familiari nel ricordo duraturo di Nino Perpiglia.
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