Reggio Calabria. “E’ stato un atto di grande responsabilità e sensibilità istituzionale l’approvazione da parte del Consiglio regionale dell’ordine del giorno che impegna la Giunta ad intraprendere ogni opportuna e necessaria iniziativa per alleviare le sofferenze ed i disagi delle popolazioni colpite dal sisma del 26 ottobre scorso ed avviare un confronto col Governo e con il Dipartimento di Protezione Civile affinchè sia considerata l’opportunità di dichiarare lo stato di emergenza”.
E’ quanto sostiene il Presidente della quarta Commissione “Assetto ed Utilizzazione del territorio – Protezione dell’Ambiente”, Alfonso Dattolo, primo firmatario del documento sottoscritto insieme ai consiglieri Guccione (Pd), Orsomarso (Pdl), Maiolo (Pd) e Gallo (Udc).
E’ fondamentale in tal senso – spiega Dattolo – “adottare e garantire ogni utile ed opportuna misura di intervento e a sostegno delle stesse popolazioni e degli enti locali impegnati in prima fila sul fronte dell’emergenza”.
“Il terremoto, di 5.0 gradi della scala Richter registrato la notte di venerdì 26 ottobre scorso nel distretto sismico ‘Pollino’ è l’ultimo evento in un’area interessata da oltre due anni da uno sciame sismico che finora ha fatto registrare oltre 2.000 scosse, di cui oltre 2.000 sono state di magnitudo minore ai 2 gradi della scala Richter, quasi 200 di magnitudo tra 2 e 3, sei di magnitudo tra 3 e 4, una di magnitudo 4.3”.
“Inoltre – continua Dattolo – in un recentissimo rapporto, la Commissione Grandi Rischi ha attestato che negli ultimi sei mesi, la distanza temporale tra uno sciame sismico e il successivo è andata diminuendo e la sismicità di fondo tra gli sciami è in aumento, collocandosi tra l’altro, in una delle macroaree maggiormente sismiche d’Italia”. Sottolinea Dattolo: “Bisogna lodare la macchina organizzativa dei soccorsi tempestiva ed efficiente e al contempo, dare merito alle popolazioni interessate del grande senso di responsabilità con cui hanno affrontato l’emergenza evitando scene di panico e di confusione seppur costretti a trascorrere le notti all’interno di auto e ricoveri di fortuna. Una situazione difficile aggravata anche dall’intenso maltempo che da diverse ore sta interessando l’intera zona con un maggiore rischio di frane e smottamenti. Le stesse ricognizioni su fabbricati ed infrastrutture pubbliche e private hanno evidenziato una situazione di grave precarietà: il 40% delle abitazioni finora censite presenta infatti gravi lesioni e l’ospedale di Mormanno è stato chiuso con conseguente evacuazione di tutti i malati in esso ricoverati”. Per tutte queste ragioni – è scritto nella parte conclusiva dell’ordine del giorno – “l’eventuale predisposizione di una Ordinanza di Protezione Civile – a valle della dichiarazione di stato di emergenza – dovrà prevedere la redazione di un Piano di Previsione e Prevenzione della vulnerabilità sismica del patrimonio pubblico e privato dell’intera area, e la realizzazione di un conseguente Piano Straordinario di interventi strutturali per la riduzione del rischio e la messa in sicurezza degli immobili, a salvaguardia dell’incolumità delle popolazioni e per la ripresa delle normali attività”.
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