Reggio Calabria – Con riferimento ai ricorrenti articoli di stampa che interessano l’ex presidente del disciolto consiglio comunale Sebastiano Vecchio, eletto anche nel 2007, nell’interesse del mio assistito devo fare alcune precisazioni.
Sebastiano Vecchio, prima di essere un politico, appartiene alla Polizia di Stato ed ha alle spalle una brillante carriera di poliziotto, considerato valido elemento della “sezione omicidi” e della “sezione catturandi” ed ha partecipato ad importanti operazioni. Per come evidenziato in alcuni articoli di stampa, nell’ambito di un procedimento penale, in cui beninteso è perfettamente estraneo il mio assistito, sono state registrate dichiarazioni di collaboratori di giustizia che nel corso dell’esame dibattimentale hanno incidentalmente riferito circostanze inerenti Sebastiano Vecchio. In ordine a tali dichiarazioni il mio assistito mi ha incaricato di depositare nella segreteria del sostituto procuratore dott. Giuseppe Lombardo un’istanza tesa a chiarire la sua posizione e dimostrare, nella sede più propria, la sua estraneità rispetto a qualsiasi logica criminale. Tuttavia, considerata l’insistenza con cui l’argomento viene riproposto sui giornali, è necessario precisare, a tutela dell’onorabilità di Sebastiano Vecchio, che l’ex presidente del consiglio comunale non ha ricevuto alcuna comunicazione dall’Autorità Giudiziaria e quindi non risulta indagato e che la scelta di chiedere spontaneamente di essere interrogato è stata fatta a tutela della propria onorabilità.
Ciò premesso, con riferimento alla riferita presenza di Sebastiano Vecchio ai funerali di Domenico Serraino, si ribadisce che è vero che ha accompagnato il proprio padre ai funerali, limitandosi a presenziarvi in disparte. Tuttavia si precisa che erroneamente, e questo appare opportuno specificarlo, viene riferito che i funerali erano stati interdetti al pubblico dal Questore. Ed infatti il funerale si è svolto in orari normali, ossia nel primo pomeriggio, e vi ha partecipato molta gente. Il provvedimento del Questore, infatti, emesso nella stessa giornata vietava solo il trasporto della salma in forma pubblica e solenne disponendo che la stessa fosse condotta dal domicilio alla chiesa senza corteo funebre ed il successivo “licenziamento”. La presenza di Sebastiano Vecchio ai funerali era giustificata – come già egli ha avuto modo di dire in alcune interviste giornalistiche – data la sua costante residenza nel quartiere S. Sperato ove è cresciuto. D’altra parte la comune appartenenza ad un quartiere, seppur abitato da famiglie mafiose che inevitabilmente tutti conoscono, non ha impedito a Sebastiano Vecchio, così come a tanti altri onesti cittadini, di scegliere la retta via, arruolandosi in polizia e distinguendosi per onestà e capacità operativa. Si tratta in ogni caso di condotte penalmente irrilevanti che non devono e non possono sporcare la brillante carriera e la specchiata vita istituzionale di Sebastiano Vecchio, che comunque si propone di chiarire interamente la propria posizione quando sarà il momento in cui l’Autorità Giudiziaria vorrà interrogarlo.
Avv. Giovanni De Stefano