Reggio Calabria. I circoli “Eugenio Musolino” ed “Enrico Berlinguer” di Reggio Calabria ritengono ingiustificati e pericolosi per l’economia cittadina i primi passi ufficiali dei commissari. Infatti, la notizia dell’aumento dell’IMU al 10,6 per mille sulle seconde case, a prescindere dal tipo e dalle caratteristiche delle stesse, fa presupporre che si voglia tentare di appianare il gravissimo debito lasciato dalla disciolta amministrazione Arena, aumentando indiscriminatamente e pesantemente la pressione fiscale sui cittadini, incolpevoli delle scellerate scelte amministrative delle gestioni Scopelliti, Raffa e Arena che hanno condotto a questa drammatica situazione della città. Bisogna ricordare che le predette amministrazioni non solo hanno consegnato quasi tutte le attività economiche in mano alla ‘ndrangheta, ma hanno depauperato le casse comunali per alimentare un sistema vergognoso di prebende e clientele, necessarie ad estorcere consenso elettorale. A questo punto, invitiamo i commissari a non volere fare pagare colpe altrui ad una cittadinanza già danneggiata dalla mancanza di servizi e dall’enorme pressione fiscale sviluppatasi in questi anni (Tarsu, acqua potabile, accise, etc…). Bisognerebbe, invece, affrontare con determinazione il risanamento economico dell’Ente attraverso una sia pure difficile opera di eliminazione degli sprechi, cercando di salvare i servizi essenziali. In questo senso, si dovrebbe partire dall’eliminazione della pletora di consulenze, contratti di dirigenza esterna e di incarichi vari affidati in questi anni a centinaia e centinaia di soggetti. Bisogna revisionare con urgenza i contrati esistenti con le società partecipate, che sono state un autentico salasso per la cittadinanza, con milioni di euro che annualmente uscivano dalle tasche dei cittadini e, invece che tradursi in servizi, ingrassavano le casse già pingui della criminalità mafiosa e di rapaci imprenditori privati. Riteniamo, pertanto, che si debba voltare radicalmente pagina, procedendo all’eliminazione delle società miste e in house inutili e alla trasformazione in Enti pubblici economici di tutte le società miste che svolgono , attualmente, servizi di pubblica utilità. Basterà questo per cancellare i troppi consigli di amministrazione che gravano sulla spesa pubblica, e che non hanno assicurato capacità imprenditoriale, a scapito dell’efficienza dei servizi e dei minimi controlli di legalità. Le imprese private o le imprese miste dirette dai privati non hanno dimostrato oculate ed efficienti gestioni dei servizi. Ciò è dimostrato, a livello nazionale, da un importante studio Eurispes che sottolinea l’aumento esponenziale dei costi dei servizi pubblico/privati rispetto alle precedenti gestioni pubbliche, senza che si sia conseguito un miglioramento della qualità. L’esperienza delle società miste reggine rafforza e amplifica drammaticamente i risultati di questo studio. Enti pubblici economici improntati a criteri di efficienza e produttività, sottoposti a rigoroso controllo, possono, invece, ridare ai cittadini servizi adeguati ai loro bisogni. Solo dopo aver messo mano a queste problematiche si può chiedere ai cittadini, secondo la loro capacità contributiva, un ulteriore, ma contenuto, sacrificio.
Stefano Morabito – Circolo Sel “Eugenio Musolino”
Antonio Zema – Circolo Sel “Enrico Berlinguer”