Reggio Calabria. Ho ricevuto incarico dal dott. Ivano Nasso, amministratore unico della S.A.T.I. s.r.l., al fine di fornire alcuni chiarimenti in relazione al contenuto di alcuni articoli di stampa pubblicati nelle scorse settimane su alcuni quotidiani aventi ad oggetto il mio cliente relativamente a quanto riportato alle pagg. 168 e 169 della Relazione stesa dalla Commissione di Accesso al Comune di Reggio Calabria. In primo luogo, è stata richiamata la parte della Relazione della Commissione in cui si afferma che, in data 12.3.2012, il dott. Ivano Nasso sarebbe stato “segnalato” alla banca dati delle Forze dell’Ordine di Polizia dai carabinieri di San Ferdinando (RC) per “bancarotta fraudolenta, disciplina del fallimento e simulazione di reato perché ritenuto colpevole, in concorso con altri, della sottrazione di macchinari del valore di circa 5 milioni di euro ai danni dei creditori dell’Azzurrina s.r.l.”. Sul punto, a parte l’infondatezza in fatto di quanto ipotizzato dai carabinieri nella indicata “segnalazione”, preme rilevare che, su richiesta avanzata in data 29.10.2012 dal sottoscritto difensore ai sensi dell’art. 335 del codice di procedura penale, la Procura della Repubblica di Palmi ha rilasciato apposita certificazione dalla quale non risulta pendente alcun procedimento penale nei confronti del dott. Ivano Nasso, né in relazione ai reati di bancarotta e simulazione di reato indicati nella “segnalazione” dei carabinieri di San Ferdinando, né in merito a reati di diverso tipo afferenti quei fatti ovvero altri. Così come il certificato dei carichi pendenti rilasciato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria lo scorso 15.10.2012 risulta negativo. Quanto invece alla circostanza che nel 2003 il dott. Ivano Nasso è stato controllato a bordo della medesima autovettura con De Angelis Michelangelo, di professione imprenditore edile, al di là della circostanza che l’unico controllo in oggetto risale a ben nove anni orsono, preme evidenziare il fatto che la stessa Relazione della Commissione di Accesso ha evidenziato il fatto che non costui, ma un di lui parente sarebbe soggetto considerato “contiguo” ad una associazione mafiosa. Circostanza, questa, non precisata da alcuni quotidiani. Infine, preme sottolineare il fatto che la Relazione della Commissione di Accesso al Comune di Reggio Calabria non ha mosso alcun rilievo in merito alla società S.A.T.I. s.r.l. della quale il dott. Ivano Nasso è amministratore unico ed, in particolare, ad un eventuale “travisamento della finalità per le quali è venuta alla luce” di cui si è letto in qualche articolo di stampa.
Avvocato Francesco Albanese