San Luca (Reggio Calabria). Il Libro “Un Carabiniere nella lotta alla ‘ndrangheta” Ed. Falzea, di Cosimo Sframeli I e Francesca Parisi, vince il Premio Letterario Nazionale Corrado Alvaro XI Edizione 2012, Sezione Speciale C.d.A. Gli autori hanno ritirato il Premio (Francesca Parisi non è stata presente perché trattenuta a Roma per motivi istituzionali) durante la cerimonia, particolarmente commovente, organizzata dalla Fondazione Corrado Alvaro presso le Scuole Elementari di San Luca (RC), il pomeriggio di sabato 10 novembre 2012. Letta la toccante ed emozionante motivazione da Stefania Bivone, Miss Italia 2011 (in cui è stato affermato che per lo Stato, per l’Arma Tripodi è un eroe ebbene per la Chiesa è un Martire, un Santo), il Premio è stato consegnato dal Presidente Prof. Aldo Maria Morace, dal Vicepresidente Reverendo Pino Strangio, e da tutti i componenti del C.d.A. della Fondazione “Corrado Alvaro”. Eloquente significato per un Carabiniere essere “premiato” a San Luca, dove 27 anni fa veniva ucciso il Comandante della Stazione dei Carabinieri, Brigadiere Carmine Tripodi (cinque anni dopo, a Bovalino Superiore, toccherà al Comandante dei Carabinieri di Platì, Antonino Marino). Sframeli nel suo toccante e intervento ha voluto sottolineare l’importanza della cultura nella lotta alla ’ndrangheta. Ha riaffermato che è proprio da San Luca che deve ripartire la rivolta spirituale e culturale contro ogni forma di mafia. Gli anni ottanta furono anni bui per la Calabria, martoriata dai sequestri di persona e oppressa dalla stretta morsa della ’ndrangheta, divenuta in quegli anni una delle più temibili e spietate forze criminali esistenti al mondo. Incessanti furono le attività di controllo sul territorio: battute, rastrellamenti, sopralluoghi, perquisizioni, sudore e frustrazione, alla ricerca di uomini, donne e bambini strappati alle famiglie, non tutti liberati e tornati a casa. Importante e faticoso fu lavoro investigativo di collocamento dei singoli crimini nella logica associativa, la ricostruzione dell’organigramma delle famiglie di ‘ndrangheta e le loro connessioni, il conseguente tracciamento dei flussi di denaro che si perdevano in conti esteri, travolgendo e contaminando il mondo dell’economia nell’alimentare il business del traffico di sostanze stupefacenti, cresciuto fino a divenire il settore più importante e redditizio. Il libro propone uno squarcio di storia calabrese e italiana, tra racconti di Magistrati, Carabinieri e gente comune, in cui spiccano gli sforzi compiuti dal giovane Brigadiere Carmine Tripodi, Comandante della Stazione Carabinieri di San Luca e dal Brigadiere Nino Marino, Comandante della Stazione Carabinieri di Platì, che contribuirono, in maniera significativa, ad assestare duri colpi alla ’ndrangheta e che di ’ndrangheta morirono. La San Luca di oggi si interroga e rilancia la Speranza!