Cosenza. Un altro giorno di protesta sotto la sede della Prefettura di Cosenza. Cgil, Cisl e Uil erano già scese in piazza per manifestare il loro dissenso contro i ritardi nei pagamenti degli ammortizzatori sociali, ma da circa 45 giorni da quella contestazione, poco è cambiato. Anzi, lavoratori e sindacati incassano l’ennesima promessa non mantenuta: quella del Governo, col ministro Elsa Fornero, che aveva siglato un accordo di 30 milioni di euro per il pagamento dei mesi arretrati. «Non è possibile – afferma Gianvincenzo Benito Petrassi segretario regionale Uil Temp – attendere oltre. E’ inconcepibile che a non pagare sia lo Stato, che da una parte chiede ai suoi cittadini ingenti sacrifici e dall’altro sigla accordi che non mantiene. Il ministro Fornero aveva garantito l’arrivo di questi fondi più di un mese fa, ma ad oggi i lavoratori ancora non si pagano». A questo si aggiunge la preoccupazione per la copertura dei mesi di novembre e dicembre e di tutto il 2013 per il quale si chiedono certezze gia da subito. Per questo motivi la Uil protesterà mercoledì mattina davanti la sede della Prefettura di Cosenza. «Non si tratta solo di ritardi fisiologici – prosegue – ma di inadempienze che portano le persone sull’orlo del dramma. I lavoratori coinvolti sono circa 23.000, i più fortunati devono ancora percepire 5 mensilità arretrate, mentre altri non si sono visti corrispondere ben 12 mensilità, senza considerare quelle pratiche del 2011 che, risolte talune problematiche insorte durante l’iter, accreditano addirittura 15 o 18 mensilità. E’ possibile vivere in queste condizioni? Fino a quando l’incessante lavoro del sindacato riuscirà ad arginare la giusta rabbia dei lavoratori? Di promesse non mantenute siamo stanchi e siamo ancor più stanchi di vedere disattesi accordi siglati ai tavoli istituzionali. Non è solo una questione di principio ma, nella maggior parte dei casi, è un fatto di sopravvivenza. Migliaia di padri di famiglia vivono da mesi senza sostegno economico e anche se dovessero arrivare i 30 milioni promessi, basterebbero per garantire solo fino ad ottobre. I lavoratori, quindi, si preparano ad affrontare un gelido Natale dal momento che i mesi di novembre e dicembre resterebbero senza alcuna copertura economica. Brutte notizie anche per il nuovo anno: per pagare gli ammortizzatori sociali ci saranno meno fondi e questo aumenterà i già pesanti sacrifici dei lavoratori. Mercoledì mattina, sotto la sede della Prefettura di Cosenza, insieme ai lavoratori chiederemo con forza la puntualità nei pagamenti e l’avvio di piani per il ricollocamento di queste persone. Chiediamo da tempo politiche attive e industriali idonee a svuotare l’enorme bacino degli ammortizzatori sociali. Purtroppo non serve stanziare fondi (sempre più esigui) per tamponare il problema quando non si pensa a strategie in grado di guardare al futuro.
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