di Fabio Papalia
Reggio Calabria. “Ho iniziato da Reggio Calabria, al di là del banalissimo motivo affettivo, soprattutto perché la città è il primo capoluogo di provincia che viene sciolto per infiltrazione mafiosa, e quindi ho valutato che fosse un motivo pregnante che giustificasse la prima uscita quale direttore nazionale della Dia”. Ha esordito così Arturo De Felice, reggino, nuovo direttore nazionale della Dia, nel corso della conferenza stampa tenuta ieri mattina al Centro operativo di Reggio Calabria, spiegando la scelta di venire in riva allo Stretto per la sua prima uscita in pubblico. Nel corso degli incontri istituzionali tenuti in città, ha aggiunto De Felice, “ho trovato unanime apprezzamento per l’operato della Dia in generale e del centro operativo di Reggio Calabria”.
“La guerra continua e Reggio Calabria è una priorità per la Dia”. In occasione del ventennale della nascita della Dia, De Felice ha tracciato anche il bilancio dell’attività del Centro operativo di Reggio Calabria, diretto dal colonnello Gianfranco Ardizzone, e che dall’inizio dell’anno ha già permesso di confiscare beni per un valore di 146 milioni di euro. “La guerra continua – ha affermato De Felice – ed è anche un messaggio che lascio a uomini e donne che operano in questa difficile sede, la direzione nazionale sarà sempre al loro fianco e faremo tutto il possibile per non far dire che un’indagine non si porta avanti per mancanza di uomini e mezzi. Reggio non soffrirà mai di queste problematiche finché sarò io il direttore”.
E già un primo impulso è giunto per ridare dignità alla facciata esterna della sede di Reggio Calabria. Confermato infatti, grazie alla sollecitazione del direttore della Dia, l’impegno dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria per i lavori di riqualificazione del Centro operativo Dia. Lo ha annunciato lo stesso De Felice, che ha ringraziato il prefetto Vincenzo Panico, a capo della triade insediata al Comune dopo lo scioglimento per contiguità con la ‘ndrangheta, “per la grande disponibilità manifestata nell’affrontare da subito il problema logistico della sede Dia di Reggio Calabria”. “L’amministrazione comunale – ha aggiunto De Felice – pur tra mille difficoltà ha confermato gli impegni pregressi, e già impegnati come spesa – ha sottolineato il direttore – per ridare dignità all’esterno della sede”.
La Dia, sia a livello reggino che nazionale, non subirà stravolgimenti o rivoluzioni sotto la guida di De Felice, ma sicuramente una brusca sterzata nella guida di una macchina investigativa fatta di uomini e mezzi che rappresentano l’elite delle forze di polizia del Paese. “La Dia è la sintesi delle tre forze di polizia e che vedrà tra poco la convergenza di una rappresentanza del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia Penitenziaria. Penso che con l’inizio del prossimo anno ciò avverrà”. De Felice ha annunciato così l’entrata di nuove forze, che faranno accrescere così competenze e professionalità all’interno della Dia, come pure accresceranno il lustro dei Corpi chiamati a offrire uomini all’ente interforze. De Felice ha anche chiarito che la presenza degli uomini del Corpo Forestale e della Penitenziaria sarà in misura ben minore rispetto all’attuale percentuale di Carabinieri, poliziotti e finanzieri di cui la Dia è composta.