Reggio Calabria. Forse ci sarebbe voluto “il 50 e 50 con la doppia preferenza di genere” per educare il popolo italiano ad immaginare che la presenza di una donna anche nella sfida finale per la candidatura a premier avrebbe potuto essere un’occasione vera per fare un passo avanti in un paese che è arretrato sui diritti civili quanto sulla parità di genere, sulle uguali opportunità per una democrazia evoluta. Un paese, il nostro, sostenuto ed assistito dalle donne, ma ancora troppo governato dalla politica e dalle istituzioni al maschile, è indubbio. Per questo la candidatura di Laura Puppato e la sua presenza alle primarie del centro sinistra, con un programma vero ed urgente per l’Italia e non con una strategia comunicativa per diventare leader, ha convinto me e chi liberamente ha scelto di votarla al primo turno. Per questo io che l’ho sostenuta nella sfida, condivido ancora l’idea del documento in cinque punti per proseguire il progetto che l’ha spinta a scendere in campo, inviato ai due candidati premier per il ballottaggio di domenica prossima. «Il lavoro che si promuove avendo una precisa idea delle priorità per questo paese e il suo territorio, la famiglia con particolare riguardo alla questione femminile, i diritti civili altro luogo dell’arretratezza maturata in questi ultimi 10 anni e i costi della politica con, finalmente, obiettivi chiari». Credo che per realizzare tali priorità ci voglia la capacità seria di tenere unite le forze migliori, progressiste e moderate della politica e delle istituzioni, con equilibrio e grande senso di concretezza. Credo che il sogno da consegnare alle generazioni future non sia quello legato all’idea “tutto cambia perché tutto si cambia e questo basta per fare…”, è stato lo slogan del centrodestra e lo abbiamo già subito. Il “nuovismo ed il ricambio funzionale” può essere un buon esercizio per un congresso di partito, ma adesso per l’Italia che abbiamo, serve un impegno di “innovazione” che investa il prossimo programma per il bene comune e per la ripresa, grazie ad un centrosinistra luogo in cui giustizia sociale, equità e competenza siano i valori su cui incontrarsi. Questo è ancora più vero per il Mezzogiorno e la Calabria, dove la classe politica futura non potrà prescindere da un cambiamento di azione e di comportamenti rispetto al passato, rinunciando all’idea che autoconservarsi o rottamare possa essere la scelta che ci mette in salvo dallo stato di declino in cui ci troviamo. Il problema non sono più le regole, ma un cambiamento di contesto. Il tema è un altro ed il rispetto dei patti è il miglior esempio che si può dare come persone leali e come aspiranti classi dirigenti ad un popolo sfiduciato e sofferente. Anche per questo, non ho dubbi per il voto di domenica prossima e rivolgo il mio appello ai giovani ed alle donne della provincia di Reggio Calabria, a chi ha condiviso liberamente il programma di Laura Puppato e a chi si è già espresso al I turno nella direzione che mi vede scegliere con convinzione e speranza Pierluigi Bersani, candidato a premier per il centrosinistra.
Consuelo Nava
Partito Democratico