Bovalino (Reggio Calabria). Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Bovalino, diretto dal dr. Giovanni Arcidiacono, con il coordinamento della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, ha dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti che avrebbero perpetrato attività delittuose nei comuni di Ardore e Bovalino. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Locri su richiesta della Procura della Repubblica Sgueglia, in cui si contestano a vario titolo: attività di compravendita di sostanze stupefacenti, spendita di denaro contraffatto, corruzione, furti di veicoli, attrezzature e macchine da lavoro (sovente restituiti dietro compenso con il metodo estorsivo del cd. Cavallo di ritorno), riciclaggio, ricettazione, danneggiamento, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, traffico clandestino di armi e atti estorsivi, diffusamente subiti da commercianti e imprenditori, spesso vittime di condotte intimidatorie raramente denunciati finalizzate a ottenere compensi economici (quali, tra l’altro mancate retribuzioni di prestazione d’opera o mancati pagamenti di prodotti venduti) con cadenza periodica.
Coinvolto nell’operazione anche il presunto boss Nicola Berlingeri, classe 65, indicato come il capo della “cosca degli zingari” di Bovalino rinvenuto cadavere vittima di omicidio in data 01/04/2012.
Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi anche un funzionario del servizio sociale presso l’U.E.P.E. (Uffici per l’esecuzione Penale) di Reggio Calabria Galletta Maria Grazia la quale nell’esercizio delle proprie funzioni, dietro consegna di denaro, avrebbe redatto relazione compiacente finalizzata a fare conseguire a Berlingeri Nicola benefici penitenziari. Emblematica una conversazione telefonica tra il Berlingeri e la Galletta ove l’uomo si lamentava di essere stato “preso assai in giro”, la donna a sua volta replicava “ma non mi pare signor Berlingeri avete avuto pure la scarcerazione domiciliare ….. voi avete letto anche la mia relazione”.
Quella degli zingari di Bovalino-Ardore è una delle cosche della Locride che negli ultimi tempi ha ampliato maggiormente i propri interessi criminali condizionando fortemente il tessuto economico-sociale attraverso attività illecite volte al costante sfruttamento parassitario dello stesso.
L’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere è stata disposta nei confronti di:
- Rocco Bevilacqua, 37enne nato a Locri;
- Alessandro Bevilacqua, 22enne nato a Melito Porto Salvo, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari;
- Giuseppe Amato, 27enne nato a Locri;
- Damiano Bevilacqua, 34enne nato a Locri, in atto detenuto presso la casa circondariale di Locri;
- Maria Grazia Galletta, 53enne nata a Marina di Gioiosa Jonica
Nell’ambito della medesima attività, Domenico Amato, 25enne nato a Locri e residente a Ardore, è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel territorio del comune di Ardore.