Abolizione del decreto provincie. Grillo: “Il Governo Monti non è riuscito ad incidere realmente sulle spese”

Reggio Calabria. La riforma delle province, che prevedeva l’accorpamento in 51 macro aree delle 86 province oggi esistenti nelle Regioni a statuto ordinario, è definitivamente “morta”. Troppi emendamenti, questa la “scusa” ufficiale dei ministri Patroni Griffi e Giarda, ma la verità è che il Pdl, in Commissione Affari Costituzionali, avrebbe votato l’incostituzionalità del disegno di legge, dopo aver agito compatto contro l’eventuale decreto ponendo la questione di legittimità costituzionale, mettendo in discussione l’impianto della norma e presentando il maggior numero di emendamenti e sub-emendamenti. Il decreto sul riordino delle Province, che il Pdl aveva sempre e comunque osteggiato, non sarà quindi convertito in legge. Il “De profundis” al taglio degli enti segna il confine fra le azioni di vera politica e quelle di asettiche di un governo “tecnico” che, “tecnicamente”, avrebbe voluto adottare un provvedimento “fatto di solo fumo”, perdendo così l’ennesima occasione di cambiare veramente il volto di questo Paese. Il Governo Monti non è riuscito ad incidere realmente sulle spese come sperava e come aveva tentato di far credere. Nessuna riforma utile al popolo, nessun taglio reale a quelle che sono le vere zavorre per l’economia italiana e che, oltretutto, continuano a far lievitare il debito pubblico. Quello che il Pdl ha visto, negando quindi la propria fiducia, è un governo capace solo di fare una “politica” economica che non tiene conto delle reali necessità dei cittadini, che non si confronta e basata principalmente, se non addirittura esclusivamente, sulla tassazione, quasi esasperante aggiungerei. Non è questo che il partito di cui sono vice coordinatore provinciale vuole per l’Italia. Le scelte di un Governo non possono prescindere dal rispetto per la Costituzione e la democrazia, così come da quello per i cittadini e l’identità storica dei singoli territori. “I tecnici” avrebbero voluto eliminare, con un colpo di spugna, non solo gli ultimi vent’anni della Provincia di Vibo Valentia, ma ogni possibilità di sviluppo sociale, economico e culturale del nostro territorio, non pensando che i calcoli avrebbero dovuto farli tenendo conto soprattutto della qualità della vita offerta dal cambiamento ai cittadini. Le province di Vibo Valentia e Crotone rimarranno in vita, sarà il prossimo ed ormai vicino Governo, stavolta democraticamente eletto dal popolo a dover legiferare, semmai, su una materia così delicata e di vitale importanza per lo sviluppo dei territori. Il Pdl rimarrà comunque vigile ed attento affinché, ben lontani da logiche di calcoli di convenienza e fermi nell’ azione di difesa politica delle diverse identità territoriali, non si arrivi più all’esperienza conflittuale appena vissuta.

Alfonsino Grillo
Consigliere regionale

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