Reggio Calabria. Con la relazione introduttiva del presidente Candeloro Imbalzano, è iniziata, nella tarda mattinata di oggi, la seduta della II Commissione “Bilancio, Programmazione economica e Attività produttive”.
“Siamo in una fase nuova, nella quale il commissariamento della sanità, la quasi totale eliminazione dei trasferimenti statali, il Patto di stabilità e le gravi sanzioni in caso di sforamento, l’introduzione del pareggio di bilancio effettivo e il principio della competenza finanziaria, hanno reso assai difficile la redazione del Bilancio da parte della Regione abituata ad una spesa storica ormai da dimenticare”, ha così esordito Imbalzano che ha aggiunto: “Se a ciò si aggiunge anche il recente Decreto legge 174/2012, che introduce un sistema dei controlli e gravissime sanzioni, ci si rende conto come il contesto della manovra debba essere necessariamente diverso da quelli precedenti, imponendo un comportamento virtuoso di tutte le articolazioni della Regione. Volenti o nolenti, siamo costretti ad un regime diverso rispetto al passato con interventi legislativi che dovranno modificare l’assetto organizzativo dell’apparato regionale e sub regionale”.
“A fronte di questi nuovi vincoli – ha rilanciato Imbalzano- si registra un volume di entrate autonome più ridotto rispetto al passato e largamente insufficiente. Da qui, la necessita di scelte dolorose, spesso impopolari perché ancora non si ha la piena comprensione della nuova fase che si è aperta, e della necessità di assumere decisioni equilibrate rispetto a priorità che una classe dirigente assennata deve saper operare. In questo contesto – ha concluso il presidente della seconda Commissione – voglio esprimere un plauso sentito e sincero alla Giunta regionale e all’assessore Mancini che hanno prodotto un grande sforzo per assicurare il fabbisogno minimo a settori sensibili, sapendo, al contempo, trovare risposte significative a favore di tutto il precariato calabrese, dei trasporti locali, di Afor, Arssa, del sociale in genere, scongiurando così pericolosi fenomeni di conflitto sociale”.
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