Brancaleone (Reggio Calabria). Istruzioni per l’uso in caso di avvistamento di tartarughe marine in difficoltà. Come comportarsi qualora i pescatori o i bagnanti si trovano in presenza di tartarughe marine che hanno bisogno di aiuto. E’ quanto postato sul sito dell’Associazione “Naturalmente Brancaleone” a cura di Irene Cambera,biologo marino, membro dello Staff del Centro Recupero Tartarughe Marine della cittadina jonica reggina. Con una capillare informazione la Cambera offre agli appassionati di questi simpatici animali che “navigano” nel bacino del Mediterraneo Meridionale e che sono in forte pericolo di estinzione quali sono le operazioni propedeutiche in situazioni del genere. Scrive a proposito l’ambientalista:”Molteplici sono i rischi che hanno ridotto le tartarughe marine al rischio di estinzione: pesca professionale, rifiuti e inquinamento sono alcuni esempi. E’ quindi importante sapere cosa fare quando si avvista o si cattura accidentalmente una tartaruga marina e quali sono le norme di comportamento da adottare. Se avvistate una tartaruga marina spiaggiata chiamate innanzitutto la Capitaneria di Porto che si metterà in contatto con il Centro di Recupero più vicino; in seguito ricoprite l’animale con dei panni umidi per evitarne la disidratazione; riducete le fonti luminose e tenetela a temperatura ambiente. Non disturbate o importunare in alcun modo l’animale soprattutto fisicamente o con flash di fotocamere, anche se sembra un animale molto robusto e resistente. La tartaruga marina è molto sensibile allo stress e perciò è molto importante fornire una adeguato soccorso nel minor tempo possibile. Se invece – continua la Cambera – avvistate una tartaruga in mare assicuratevi inizialmente che abbia davvero bisogno di cure; molto spesso, infatti, le tartarughe marine, soprattutto durante le giornate di sole, per alzare la loro temperatura corporea si riscaldano in superficie. Nel caso in cui l’animale necessiti di cure portatelo a bordo senza recargli danni e senza prenderlo per le pinne ma dal carapace che è molto resistente e non provoca lesioni evitando di portare le mani vicino la sua bocca. Seguite successivamente le norme comportamentali spiegate sopra e portare l’animale a riva”. Rivolgendosi, poi ai pescatori, la Cambera scrive:” Il loro contributo è di fondamentale importanza. Per noi è molto più semplice riuscire a curare una tartaruga che è stata appena catturata accidentalmente piuttosto che una tartaruga a cui è stata tagliata la lenza e quindi con un amo nell’intestino. In caso di cattura nelle reti è bene che l’animale venga tenuto sotto osservazione in un Centro di Recupero in quanto potrebbe mostrare problemi polmonari dovuti alla permanenza prolungata sott’acqua. Una volta portato l’animale a bordo sistemarlo in una zona all’ombra, ricoperto da un panno umido e tenerlo con la parte posteriore del corpo rialzata per facilitare la fuoriuscita di acqua dai polmoni.” Un codice di comportamento, quindi, che potrebbe salvare molte tartarughe che, loro malgrado, si trovano in difficoltà. Come si ricorderà, a Brancaleone funziona da alcuni anni il Centro di Recupero Tartarughe Marine(l’unico nella provincia di Reggio Calabria) e, nel corso della sua attività ha salvato centinaia di tartarughe marine prestando loro le relative cure. E’ meta continua di visitatori appassionati della biodiversità marina.
Agostino Belcastro