La Giunta Regionale calabrese e l’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri sono in procinto di sprecare una buona occasione se il Testo Unico in materia di Cultura dovesse essere approvato così come proposto. Il testo risulta scarno, anacronistico e vago. In sole 13 pagine si vorrebbero abrogare e accorpare numerose leggi regionali e si vorrebbero regolamentare le attività di teatri, musei, biblioteche, archivi, associazioni culturali ed enti locali. Il mancato coinvolgimento delle istituzioni e degli operatori della cultura per la stesura del testo ha prodotto questa proposta da rivedere radicalmente. Manca di fatto un indirizzo per ciascun settore, manca una idea di fondo su come utilizzare le (poche) risorse destinate alla cultura. Si prescrive agli Enti locali di agire su biblioteche ed archivi ma non si indicano le risorse per poterlo fare. Si confonde il sistema bibliotecario regionale con i sistemi bibliotecari territoriali, non si citano le mediateche regionali (chiuse da questa giunta) ma presto avremo una “microfilmoteca regionale” (!). Insomma il testo unico va letto per quello che è: un bluff, che diventerà un danno se approvato. Sarà compito degli operatori culturali, degli Enti locali, della commisione cultura della Regione Calabria e del Consiglio Regionale di modificare completamente la struttura del testo per addivenire ad una legge organica al territorio, strutturata correttamente, condivisa e che possa realmente rilanciare il settore cultura e l’economia ad essa collegata nella nostra terra. Rimane un particolare: quante risorse di bilancio saranno destinate al Fondo Unico per la Cultura? Ad oggi il capitolo di bilancio regionale segna zero…
Da parte nostra ci faremo promotori nei prossimi giorni di una iniziativa pubblica di protesta tesa affermare il nostro no convinto contro questa norma che affoga il sistema produttivo culturale calabrese.
Ferdinando Aiello, Eva Catizone
Sinistra Ecologia e Libertà