Reggio Calabria. Una full immersion di due giorni per analizzare il lavoro svolto nei primi sei mesi di attività e per gettare le basi dell’impegno futuro. Si è riunita per un “tagliando” periodico la giunta di Confindustria Reggio Calabria, presieduta da Andrea Cuzzocrea, che nel corso di un lungo workshop, articolato in due sessioni, ha anche discusso e predisposto l’agenda programmatica del 2013.
L’incontro, che si è svolto nella sede reggina di Via del Torrione, è partito dall’approfondita disamina dell’azione che i nuovi vertici dell’associazione hanno dispiegato in campo politico-economico dal rinnovo delle cariche interne, nel giugno dello scorso anno, fino a oggi. La difficile situazione in cui versava la principale organizzazione rappresentativa degli interessi imprenditoriali del territorio ha imposto un duro lavoro per avviare a soluzione le numerose criticità esistenti sia sotto il profilo finanziario, sia dal punto di vista organizzativo.
La giunta e il direttivo, supportati dalle professionalità che fanno parte della struttura burocratico-amministrativa dell’associazione, hanno operato in sinergia e così ricostruito ruoli, funzioni, responsabilità e ambiti operativi delle diverse articolazioni di Confindustria. Sotto il profilo della proiezione esterna – è stato sottolineato durante la “due giorni” – gli industriali della provincia di Reggio Calabria hanno intrapreso un percorso finalizzato al recupero della loro immagine e autorevolezza. Oggi Confindustria, in un momento estremamente delicato sotto il profilo politico per la nostra comunità, si propone come punto di riferimento non solo per imprenditori ma anche per gli altri attori della platea istituzionale e per i semplici cittadini.
Durante i lavori, oltre alla presentazione dei servizi che sono stati predisposti e di quelli che saranno erogati a breve alle imprese associate, sono stati toccati i principali problemi che il mondo produttivo della provincia di Reggio Calabria è costretto ad affrontare. Tra gli altri temi – è stato rimarcato durante il workshop – particolare importanza viene attribuita alla lotta alla malaburocrazia (considerata il principale freno allo sviluppo economico) e alla questione delle informative interdittive, strumenti utili ma la cui adozione dovrebbe avvenire sempre con la massima cautela. Queste ultime, troppo spesso, vengono emanate sulla base di riferimenti a fatti e persone talmente decontestualizzati da non essere fonte neanche di un semplice sospetto di infiltrazione mafiosa e rischiano di determinare il blocco o addirittura la chiusura dell’attività delle aziende del settore edile.
La giunta di Confindustria si è inoltre soffermata sui temi strategici per il futuro dell’economia della nostra provincia: dal porto di Gioia Tauro al progetto della SEI per la realizzazione di una centrale a carbone a Saline Joniche; dal rilancio dell’aeroporto dello Stretto alle nuove prospettive per il turismo; dalla questione del credito e dei rapporti con le banche alla necessità di dare nuovo impulso all’impiego dei fondi strutturali europei; dall’internazionalizzazione delle aziende al “digital divide” che rischia di penalizzare fortemente il nostro tessuto produttivo rispetto al resto del Paese e dell’Europa.
«Sono molto soddisfatto – ha affermato, chiudendo i lavori, il presidente Cuzzocrea –. C’è stata una significativa partecipazione non solo dal punto di vista numerico ma anche sotto il profilo della qualità degli interventi dei colleghi della giunta e del direttivo. C’è oggi, finalmente, una Confindustria forte, aperta ai contributi degli imprenditori che ne hanno voglia, con una linea di azione chiara e condivisa. Abbiamo stilato l’agenda, un vero e proprio “programma operativo” che cercheremo di realizzare con la stessa attenzione e puntualità con cui abbiamo lavorato fino a oggi. La nostra associazione continuerà a rafforzare il suo ruolo in questo territorio, erogando servizi di qualità per le aziende, tutelando al meglio gli interessi dell’imprenditoria sana della nostra provincia e operando per costruire nuove opportunità di business. È il lavoro – ha concluso l’ingegner Cuzzocrea – la migliore cura contro la criminalità organizzata».