Reggio Calabria. A breve non si partorirà più a Villa Aurora, i pesanti tagli non consentono di garantire un’offerta sanitaria di qualità Casa di Cura “Villa Aurora”, da sempre punto di riferimento per tutto il territorio reggino e provinciale si trova, a causa dei tagli effettuati con l’assegnazione del budget a fine anno, in serie difficoltà nel garantire l’attività sanitaria, in un regime di qualità che ha sempre contraddistinto la Casa di Cura. Ad oggi infatti, il costo del personale supera il budget assegnato dall’Assessorato alla Sanità, senza considerare i costi di tutti i servizi per mantenere operativa quotidianamente tutta l’intera struttura (pulizia, cucina, medicinali, reagenti, qualità ISO, manutenzioni varie, ecc.). Non si può continuare ad erogare dei servizi, ad offrire una “buona sanità”, ed avere continui e ripetuti tagli che portano solo all’impoverimento della stessa Struttura Sanitaria. Il budget non può essere erogato a conclusione di anno, dopo aver erogato tantissime prestazione in risposta alla continua e crescente domanda del territorio. Quanto espresso è voce comune nell’ospedalità privata calabrese che ad oggi si trova ad affrontare grandissime difficoltà per poter far fronte all’erogazione delle prestazioni. Ad oggi la Casa di Cura, si trova ad aver erogato per l’anno 2012, circa 900 parti atteso che è l’unico polo di Ostetricia e Ginecologia della città, dopo il processo di ridistribuzione dei posti letto, che ha visto il Policlinico chiudere il reparto nascite. Ha offerto servizi, esami, visite ed ecografie, a tutte le gestanti del territorio reggino e provinciale senza ancora aver avuto un ritorno economico che possa garantire la sola copertura delle spese. I tagli alla sanità hanno messo in ginocchio l’assistenza e il contenzioso medico‐legale arrivato ormai a livelli insostenibili in percorsi “chiave” come quello nascita e di tutto il percorso, impedendone anche la messa in sicurezza. “Tale situazione non è più sostenibile – comunica l’Amministratore della Casa di Cura – Ingegnere Antonino Iero, e di qui a poco, si dovrà procedere ad un urgente soluzione in merito; altrimenti si potrebbe arrivare ad uno stop immediato delle erogazione di ogni qualsiasi tipo di servizio e ad una revisione della stessa offerta sanitaria che la Casa di Cura, dovrà di qui in poi erogare, e dei livelli occupazionali, prendendo atto dell’esiguo budget assegnato che non consente di far fronte all’ingente domanda del territorio”.
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