Ferruzzano (Reggio Calabria). Sfogliando le pagine della storia di Ferruzzano, il prossimo mese di settembre sarà trascorso un secolo allorquando nel 1913 un gruppo di anarchici insorsero a causa dello stato di isolamento in cui versava il paese. E’ un episodio del quale si è parlato poco ma che merita senz’altro di essere ricordato. Era il periodo in cui l’opinione pubblica era mobilitata per dare o no l’adesione da parte dell’Italia alla campagna di guerra in Libia. Ferruzzano non si è sottratto a quel clima di tensione generale. Infatti, fu teatro di moti di rivolta dei contadini e degli operai capeggiati da un gruppo di anarchici che, per le posizioni ideologiche acquisite, rappresentavano la frangia estrema del movimento anarchico calabrese. I problemi economici che attanagliavano il paese erano tali da vedere come un autentico sperpero di denaro l’impegno delle forze militari italiane al di fuori del territorio nazionale. Ferruzzano non era stato risparmiato dal terremoto del 1908 per cui la ricostruzione del vecchio abitato aveva segnato il passo. La gente versava in uno stato di sofferenza morale e con tanta rabbia in corpo anche perché il potere centrale aveva relegato il paese in uno stato di isolamento amministrativo-logistico. “Come si può pensare di sperperare soldi all’estero quando noi stiamo peggio di loro?” Queste ed altre erano le frasi ricorrenti della popolazione di Ferruzzano che non vedeva di buon occhio l’intervento dell’Italia in guerra. Probabilmente sono stati questi i motivi che hanno spinto gli anarchici di Ferruzzano ad intraprendere una battaglia senza quartiere come risposta al silenzio dei governanti. Infatti, come si può rilevare dai documenti nell’archivio della Corte d’Appello di Reggio Calabria, le azioni di guerriglia sono sfociate con assalti al municipio e scontri con le forze dell’ordine. Gli anarchici, dopo aver occupato la sede municipale per quattro giorni, diedero fuoco alle suppellettili. Il culmine della protesta si ebbe il 28 settembre quando i rivoltosi tentarono l’assalto alla Caserma dei Carabinieri della frazione.
Agostino Belcastro